Mancano solo tre settimane al voto delle regionali e la sfida per la elezione del nuovo presidente della Giunta Regionale della Puglia o, come ormai viene comunemente indicato, del prossimo Governatore, è entrata nel vivo. E la competizione si fa sempre  più accesa. Va ribadito che la sfida è  solo  tra il candidato della coalizione di centrodestra e quello della coalizione di centrosinistra, cioè Rocco PALESE e Niki VENDOLA. Gli altri due candidati sono presenze del tutto ininfluenti, sia quella del candidato della sinistra alternativa Rizzi, sia quella della candidata dell’UDC-IO SUD, cioè la Poli Bortone. Del resto, il voto ad entrambi questi due ultimi candidati è un voto inutile, sopratutto quello dato alla Poli Bortone che potrebbe risultare utile solo a Vendola perchè ogni voto che l’ex “donna forte” della destra leccese sottrae a Palese e al centodestra torna utile a Vendola, cosicchè la signora Poli,  alla fine della sua non poca gratificata carriera politica si ritroverà arruolata a portare la bandiera di Vendola e della sinistra estrema.  Ma negli ambienti del centrodestra si respira aria di notevole speranza che nonostante la  strumentale defezione della Poli, il successo possa comunque premiare sia Palese che la sua coalizione. I sondaggi resi noti nelle ultime ore che danno in crescita i conseni per Palese, la affollatissima  manifestazione di venerdì scorso al Teatro Team di Bari, la non indifferente qualità della gran parte  dei candidati, l’annunciato arrivo del premier Berlusconi a supporto della candidatura di Rocco Palese, la  personale e nota  probità  dello stesso candidato Presidente, l’annunciato tiket con l’ex presidente di Confindustria  Puglia Nicola De Bartolomeo, sono tutti elementi che fanno ben sperare in un  possibile successo contro il governatore uscente Niki Vendola. Certo, Vendola ha dalla sua 5 anni di governo (oltre che di malgoverno) durante i quali ha usato gli strumenti del potere regionale per accrescere i consensi, ha dalla sua una notevole capacità di affubulatore e di comunicatore, ha dalla sua il vantaggio dell’uscente ma contro di lui  oltre che i cinque anni di malgoverno possono giocare i cinque anni di promesse mancate,  dalle liste di attesa della sanità alla mancata esenzione dal tiket sanitario per milioni di pugliesi, alla mancata riforma del sistema sanitario,  alla voragine di debiti proprio nella sanità, ai soldi non spesi per le infrastrutture, per l’agricoltura, per l’occupazione, senza dimenticare le tassse  cui ha  assoggettato i pugliesi in questi cinque anni.Ma mentre ciò che di positivo riguarda Vendola è facilmente accessibile alla gente, complici i mass media, prime fra tutte le emittenti private che non nascondono la loro “simpatia” per il candidato della sinistra, più difficile appare far giungere alla opinione pubblica il ritratto delle negatività di Vendola e di contro il ritratto della grande capacità di Rocco Palese. Specie ora che imperversa la battaglia delle preferenze. Nel centrodestra, lo abbiamo detto, salvo qualche candidatura stonata e fiuori posto, ci sono candidati capaci e intelligenti, soprattuto nella lista madre di tutte le liste, cioè quelloa del PDL, del Popolo della Libertà, nella quale hanno trovato spazio gli uomini migliori e più rappresentativi del centrodestra barese e pugliese. Purtroppo la lotta per la preferenza, una sola per ciascun elettore, fa passare in second’ordine la necessità di conquistare i voti, di chiedere agli elettori della Puglia di far vincere Palese per liberarla da Vendola. Occorre  invece che i candidati si richiamino ad un codice etico che imponga loro intanto di far vincere la coalizione e poi di pensare a se stessi. Appariamo utopici, e magari lo siamo,  perchè non impegnati direttamente nella competizione ma proprio questa condizione ci consente di essere franchi e di andare al cuore del problema.  Che è quello di conquistare il voto degli elettori pugliesi.