Eccola la grande, immensa bandiera tricolore, lunga 500 metri, larga otto, che ieri a Roma,  apriva il lungo, interminabile corteo che  dal Circo Massimo si è snodato sino all’immensa Piazza di San Giovanni in Laterano dove si è unito all’altro che proveniva da Largo dei Colli Albani. Migliaia e migliaia di bandiere tricolori sventolavano alla leggera brezza del primo pomeriggio di un sabato  vigila di primavera che sebbene senza sole  non ha disturbato le centinaia di migliaia di italiani che lì si sono dati appuntamento raccogliendo l’invito del premier Berlusconi e di tutto il PDL. E’ stato uno spettacolo ad un tempo “colorato” ed emozionante. Decine di migliaia di giovani, donne e uomini, che cantavano Fratelli d’Italia con la mano destra stretta sul cuore come mai più da anni avevamo visto; uomini e donne di tutte le età, di tutte le condizioni sociali, provenienti da ogni parte d’Italia, che si stringevvano tra loro, come se si conoscessero da sempre , semplici militanti del PDL e uomini di governo, dirigenti di partito, rappresentanti delle Istituzioni, tutti stretti gli uni agli altri, fortemente partecipi di un grande evento “nazionale”. Lo confessiamo, ci siamo emozionati, mentre guardavamo le bandiere, le nostre bandiere che  garrivano al vento, mentre nei volti dei tanti giovani  che sventolovano il tricolore ci sembrava di vedere il nostro,  restituito d’incanto ad almeno quattro decenni indietro, alla nostra prima gioventù, alla nostra “prima volta”, proprio lì,  a Roma.  E siamo stati felici. Felici che la nostra scelta di una vita non sia stata sbagliata, felici di essere rimasti fedeli a quella scelta per tutta la vita,  felici di vedere rivivere negli altri, nelle migliaia, migliaia, migliaia, migliaia di giovani, il nostro entusiamo di un tempo, la passione  che ci ha divorato per tutta la nostra esistenza, consapevoli che il nostro posto di combattimento non resterà sguarnito e che tanti altri hanno già innalzato il testimone dell’amore per la nostra Italia. Basta questo a renderci grati  per sempre a Silvio Berlusconi che ha risvegliato in milioni di italiani  i  “nostri” Valori. Che sono eterni. g.