Il presidente della Polonia, il fervido anticomunista Lev Kaczynski, è morto ieri insieme alla moglie e ad un numero ancora imprecisato di altre personalità polacche, a  seguito di un incidente aereo in Russia dove il presidente polacco si stava recando per la commemmorazione ufficiale delle vittime di Katyn. La maledizione di Katyn sembra quindi mietere ancora vittime nella Polonia anticomunista. A Katyn, una foresta nei pressi della Bielorussia,  nel 1940, subito dopo l’nvasione della Polonia da parte dell’Armata Rossa che se l’era  spartita con la Germania nazista, per ordine di Stalin  circa 10 mila ufficiali polacchi (altri documenti indicano il numero in 22 mila!) furono trucidati e sotterrati. L’intento era di decapitare per sempre l’esercito polacco e insieme ai vertici dello stato già distrutto dalla spartizione russo-germanica. Tra il 1943 e il 1944 fu ritrovata la fossa comune e si conobbero i dettagli dell’eccidio la cui responsabilità da parte della propaganda sovietica fu attribuita alla Germania hitleriana. Menzogna questa che  per decenni è stata diffusa, sino alla perestroika di Gorbaciov il quale, sia pure a mezza voce, iniziò a riconoscere la compartecipazione russa nella responsabilità, sino alla scoperta della verità e alla piena, unica e indiscussa responsabilità di Stalin nell’eccidio, un crimine che può essere paragonato all’eccidio di Cefalonia dove trovarano la morte i diecimila fanti della Divisione Acqui, questa volta ad opera della Germania. A raccontare la vicenda di Katyn, ultimamente, il film KATYN, diretto dal regista polacco Andrzey Wajde, figlio di una delle vttime dell’eccidio, che ha narrato con crudezza e straordinaria umanità la vicenda che ha profondamente segnato la storia recente della Polonia anticomunista. Nelle ultime settimane, poi, è stato l’attuale premier sovietico Putin, uomo forte della Russia postsovietica, a riconoscere la piena responsabilità dell’Armata Rossa e a promuovere la commemorazione  ufficiale a cui avrebbe dovuto partecipare oggi il presidente polacco. Invece, l’incidente aereo che provoca dolore e sgomento e decapita ancora una volta la nazione polacca della sua migliore dirigenza.