LIPPI: TRE MILIONI DI EURO ALL’ANNO PER RACIMOLARE DUE PAREGGI CONTRO DUE SQUADRETTE
Pubblicato il 21 giugno, 2010 in Costume, Sport | Nessun commento »
Il c.t. della nazionale italiana di calcio, Marcello Lippi, quello che quando parla sembra essere disceso dal cielo per elargire al mondo le sue ascetiche (e banalissime!) considerazioni, guadagna 3 milioni di euro all’anno, qualcosa come 250 mila euro al mese, cioè 8333 euro per ogni giorno che Dio manda sulla terra. Di contro il c.t. della nazionale paraguaiana ne guadagna “appena” 300 mila; non sappiamo quando ne guadagni il c.t. della nazionale neozelandese, ma di sicuro molto, ma molto meno di Lippi. Ebbene il pagatissimo Lippi, nelle prime due partite della nazionale al mondiale sudafricano, è riuscito a racimolare due soli modestissimi pareggi, dopo aver incassato in entrambe le due partite, quella con il Paraguay e quella con la Nuova Zelanda, due gol iniziali, uno per partita, che a parere di Lippi, ultramilionario commissarrio tecnico della nostra nazionale, sarebbero stati solo frutto della malasorte che incombe sulla nostra nazionale, mentre i due gol poi infilati tra i pali delle due squadre avversarie per conquistare un sudatissimo pareggio, quelli invece sono dei capolavori di finezza tecnica, frutto, manco a dirlo dei suoi insegnamenti ai giocatori che Lippi ha selezionato e portato in Sudafrica, dopo aver lasciato a casa fior di mezze calzette, da Totti a Cassano, a Balotelli. Diciamoci la verità. I tifosi italiani, quelli (pochi!) che sono andati in Sudafrica al seguito della squadra e i milioni che hanno addobbato di tricolori i balconi delle nostre cittò, dei paesi, dei più piccoli villaggi della penisola, e che piazzati dinanzi ai televisori ore prima che iniziassero le partite, si sono visti gonfiare il fegato prima per l’attwsa e poi per la rabbia, ebbene questi tifosi meritavano qualcosa di più. Tutti erano convinti che ci era andato bene il girone di qualificazione e le “squadrette” che ci erano capitate, e tutti erano convinti che si sarebbe trattato di una passeggiata superare le prime prove e poi, di gol in gol, arrivare in finale e magari bissare il successo di 4 anni addietro. I primi due risultati sono stati una delusione, cocente e terribile. Ma non sono bastati a far abbassare la spocchia di Lippi, la cui arroganza è pari alla sua testardaggine, oltre che alla sua innata prosopopea. Che magari poi sfocia nella squallida tentazione di addossare agli altri ai giocatori le sue responsbailità. Così, all’indomani della deludente prova con la Nuova Zelanda, spiega la uscita dal terreno di gioco di Pepe “perchè non faceva quello che gli avevo chiesto di fare”. Andiamo! A che serve buttare la croce sul solo Pepe se è tutta la squadra che non va? E non è andata la squadretta di Lippi sia con la Nuova Zelanda che con il Paraguay. E ciò sia per la inadeguatezza delle scelte tattiche che sono di Lippi , sia perchè i nostri “soldati” come ha definito i giocatori Lippi (che forse si sente un pò Napoleone) non giocano per passione e con valore, ma si sono modellati sulla lunghezza dìonda del loro “capo” e anch’essi si sentono padreterni e non riescono a capire che la vittoria la si conquista sul campo, ogni volta che si gioca. Ma loro pensano al portafoglio, come hanno dimostrato quando il ministro Calderoli ha chiesto di abbassare i loro guadagni, che sono vertiginosi, diciamolo. In quella occasione hanno messo fuori la grinta ed uno di loro ( e non è il caso di farne il nome perchè sono tutti uguali!) ha dichiarato che “l’Italia non è un paese serio”. Infatti, manda in campo “signorine” in luogo di giocatori. Però fanno in tempa a riguadagnare l’onore e il rispetto. Almeno con la Slovacchia, giochino a pallone e non pensino nè alla faccia, nè alle gambe. g.