PISANU ALL’ATTACCO DEL CAVALIERE
Pubblicato il 1 luglio, 2010 in Il territorio | Nessun commento »
Il giorno dopo la sentenza di Palermo che pur condannando Dell’Utri ha messo una pietra tombale sulle più disparate ipotesi di collusione dello Stato con la mafia negli anni 1992-1993 sino ad ipotizzare un allucinante collegamento tra le bombe mafiose di quegli anni e la nascita di Forza Italia, quelle ipotesi tanto alluncinanti quanto assurde rifanno capolino attraverso il presidente della Commissione Antimafia, cioè il sen. Giuseppe Pisanu. Che non è un uno di sinistra ma è senatore del PDL e nel governo Berlusconi 2001-2006 è stato ministro prima all’Attuazione del Programma e poi agli Interni. Insomma, “uno dei nostri”, si potrebbe dire. Che cosa ha detto Pisanu? Ha detto che negli anni 1992-1993 “qualcosa ci fu” tra lo Stato, ossia tra forze politiche, pezzi “deviati” dello Stato e “servizi deviati” (potevano mancare!?) e la mafia. Cosa ci sia stato, o meglio in che cosa consista il “qualcosa” evocato con il tono melodrammatico tipico di Pisanu, dal Pisanu, il Pisanu non lo ha detto. Noi pensiamo che Pisanu in verità abbia pronunciato consapevoli sciocchezze, tanto che lo stesso procuratore nazionale antimafia Grasso ha subito replicato a Pisanu “che non bastano le ipotesi, ci vogliono i fatti, e i fatti non ce ne sono”. Poco importa, perchè la frittata, diciamo così, il sen. Pisanu l’ha fatta, dissemminado sulla strada del governo un’altra mina, che potrà anche non brillare mai, ma per intanto il suo bravo effetto malefico l’ha prodotto con i soliti noti che nonostante la sentenza dei giudici di Palermo riprendono vigore dalle parole ancorchè prive di riscontro di Pisanu per ritornare a “bomba” sulle farneticanti dichiarazioni dei tanti Spatuzza che hanno tentato di insozzare la storia recente del nostro Paese. Ma perchè mai Pisanu ha rilasciato queste dichiarazioni che non hanno nè capo, nè coda? Pisanu, che come abbiamo già ricordato è stato ministro di Berlusconi ed ora ricopre una carica istituzionale per conto del PDL e di certo per segnalazione di Berlusconi, è stato uno dei primi ex dc, nel 1994, a correre a ripararsi sotto l’ombrello del Cavaliere e del centrodestra, lui che era stato uno della sinistra morotea della DC e uno della “banda dei quattro” che attorniarono e influenzarono il buon Zaccagnini quando questi fu designato da Moro segretario della DC (gli altri erano Bodrato, Belci, ci sfugge il nome del quarto). E sotto l’ombrello protettivo di Berlusconi è stato rieletto al Parlamento già nel 1994 e poi successivamente sino ad oggi. Nel 2008, aspirava ad essere o riconfermato Ministro degli Interni eletto alla presidenza del Senato. Ed è dalla mancata riconferma ministeriale e dalla mancata elezione allo scranno di seconda carica dello Stato che deriva lo spastamento di Pisanu su posizioni critiche all’interno del PDL che sia pure sussurate sono note a tutti. Ora le sue critiche non sono più sussurate e i suoi mugugni hanno presa forma nel modo peggiore e più squallido, alimentando sospetti che ricadono inevitabilmente su Berlusconi, il suo benefattore. Una prova di più che in politica non esiste la riconoscenza e che la politica non è solo il luogo del compromesso ma anche il luogo nel quale si consumano i più ignobili tradimenti. Dai grandi ai piccoli. g.