Tra poche ore, alle 17 di oggi, la Camera voterò sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo presentata dal PD e dall’IDV. Salvo sempre possibili sorprese, la mozione è destinata ad essere bocciata perchè un folto gruppo di deputati, pomposamente definiti da alcuni “terzo polo” si asterrà dal voto, consentendo ai circa 300 parlamentari del PDL  e della Lega di respingere l’attacco “strumentale” delle opposizioni. Che sia “strumentale” non lo ha detto il premier Berlusconi, nè ce lo siamo inventati noi che scriviamo. Lo ha dichiarato ieri sera, al termine della riunione del cosiddetto “terzo polo” il capo del FLI (sigla che sta per Futuro e Libertà per l’Italia), cioè l’on. Fini. Il quale Fini, appunto, per giustificare il voto di astensione del suo manipolo di pretoriani ha, appunto, lo ripetiamo, detto che “e’ evidente che sia strumentale”, aggiungendo che “il caso Caliendo è diverso dal caso Cosentino”. E Fini ha fatto di più. Fini che non aspetta altro, primo caso nella storia dell’umanità,  di essere beatificato da vivo e collocato su un qualche altare quale che sia, ha anche  aggiunto, per la delizia delle orecchie di quanti pendono dalle sue labbra, che i parlamentari del suo gruppo, membri del governo,  sono “autorizzati”  (da lui, ovviamente, noto cultore delle libertà di coscienza!) a votare contro la mozione e quindi a favore del collega di governo. Non abbiamo bisogno di aggiungere molti commenti a questa incredibile baggianata di Fini che, evidentemente, ha ormai la testa nel pallone oppure nel sole di Montecarlo. Diciamo soltanto: se il “caso Caliendo è diverso dal caso Cosentino” (ma lui come fa a dirlo? ha letto per caso le carte segretate dell’uno e dell’altro? e perchè e in virtù di quali poteri ciò gli è stato consentito?) perchè mai i “suoi” (viva la democrazia interna del gruppo finiano) parlamentari non membri del governo ma stando a quel che lo stesso Fini dice, seguito a ruota dal suo ventriloquo Bocchino, ancora parte della maggioranza,  si astengono piuttosto, a loro volta, di votare contro la mozione della opposizione, senza rifugiarsi nell’astensione che se si fosse al Senato avrebbe valenza di voto contrario? E’ evidente ad occhio nudo e questa vicenda lo dimostra ampiamente, che  la decisione dell’astensionederiva  dal fatto che i cosiddetti finiani “moderati”  non sono per nulla convinti delle scelte che hanno fatto e, salvo qualche talebano, si chiedono in quale vicolo cieco li ha ficcati il loro “condottiero” che mostra di avere  le idee tanto confiuse, tanto da essere, senza neppure avvedersene,  arrivato, proprio lui, il serioso ex “conducator”, tutto d’un pezzo,   alle “comiche finali”.

P.S L’unico che non ha le idee confuse è Casini che profittando della dabbennaggine di Fini, ha usato quest’ultimo per sottrarsi all’abbraccio della sinistra sul caso Caliendo. Se tanto mi dà tanto, Casini, senza che neppure Fini se accorga,  renderà  a Fini, con tanto di interesse, il corno subito all’epoca della nascita del PDL e della solenne promessa di Fini a Casini che mai sarebbe andato con Belrusconi. Ed infatti lo fece 24 ore dopo…….g.