GianMarco Chiocci e Massimo Malpica, i due giornalisti de Il Giornale che hanno scoperto e denunciato l’incredibile storia dell’appartamento di Montecarlo  lasciato in eredità  ad Alleanza Nazionale dalla contessa Annamaria Colleoni, ultima erede del condottiero Bartolomeo Colleoni,  e venduto a “prezzo stracciato” a società off-shore con sede nei Caraibi,  riassumono in questo articolo tutto l’”affaire” e raccontano gli strani intrecci che hanno portato il “cognato” di Fini, Giancarlo Tulliani, ad abitare, ad insaputa di Fini (triplo sic!) in quell’appartamento al prezzo da sfollato di 1500 euro al mese, cioè quanto si paga di fitto in un appartamewnto della periferia romana.  In attesa di conoscere il nome del vero proprietario dell’appartamento, si è scoperto, intanto, che il “cognato” di Fini a Montecarlo gira in Ferrari che costa 197 mila euro.

A puntare il dito sulle società off-shore che acquistarono la casa monegasca ereditata da An ora è proprio Francesco Pontone. Il senatore ed ex tesoriere del partito di via della Scrofa che, su incarico di Gianfranco Fini, mise la sua firma sull’atto di compravendita dell’appartamento alla «Printemps Ltd», con sede ai Caraibi, poi finito in affitto al «cognato» di Fini, non ne può più dei sospetti e dell’assedio mediatico. E ieri, al Corriere della Sera, ha dichiarato: «Di Tulliani dovete chiedere a Fini, io che ne so? (…) Se volete nuovi particolari andate a cercare la società che fece il contratto di affitto a Tulliani».

Ecco, lo sfogo dell’anziano senatore può essere il punto di partenza per una ricostruzione ragionata, ma non lineare, delle «forze in campo» in quei 41 giorni trascorsi tra la nascita delle finanziarie off-shore acquirenti e la prima compravendita. E sono tante le società che hanno avuto un ruolo in quella discussa cessione immobiliare. L’ultima a comparire in scena è l’immobiliare di Michel Dotta, amministratore del Palais Milton al numero 14 di boulevard Princesse Charlotte e di altri innumerevoli edifici monegaschi. Sarebbe stata la «Dotta Immobilier», stando a Gianfranco Fini, a valutare nel 2000 solo 450 milioni di lire, 232mila euro, l’appartamento dove ora abita Giancarlo Tulliani. Michel Dotta, al Giornale, il 30 luglio aveva dichiarato di non ricordare nulla di particolare su quell’edificio: «Anche se sono l’amministratore del condominio di quel palazzo non vuol dire che conosca ogni singola persona che ci abita». Ora che a tirare il ballo la sua società è Fini, Dotta è in vacanza. Resta il suo sito web, dove fanno bella mostra di sé gli annunci immobiliari. A 250mila euro, per esempio, si comprano dei bei box auto, interrati, di recente costruzione. Appartamenti no, ma evidentemente i tempi cambiano. In fondo se Pontone scarica su Fini l’affaire nel suo complesso, Fini scarica il «basso prezzo» su Dotta, e la scelta dell’acquirente sul «cognato» che lo avrebbe pescato nel 2008. E quindi vediamoli, questi acquirenti, che per Gianfry sarebbero frutto delle conoscenze di Tulliani nel mercato immobiliare. I nomi di chi compra e di chi ricompra sono arcinoti: «Printemps Ltd» (quella che rileva la casa da An per 300mila euro) e «Timara Ltd» (che acquista l’immobile tre mesi dopo per 30mila euro in più e che poi affitta allo stesso Tulliani). Le due finanziarie hanno molto in comune, per esempio la sede sociale (10, Manoel st, Castries, St Lucia, ai Caraibi) e data di creazione (30 maggio 2008).
Ma è solo l’inizio dell’intreccio di finanziarie e «limited». Perché a quell’indirizzo di Saint Lucia c’è un certo affollamento di sigle. Da qui in poi è un labirinto. Al 10 di Manoel Street, sull’isola caraibica, ha sede anche la «Jaman Directors Ltd», che controlla come «direttrice» la Printemps Ltd, costituita anche questa il 30 maggio 2008. E infatti in rappresentanza dell’acquirente, quando An vende alla Printemps, l’11 luglio del 2008, intervengono Tony Izelaar e James Walfenzao (quest’ultimo a capo di una società britannica che controlla una quota del Gruppo Atlantis, ma «in nome e per conto» dell’imprenditore italiano Francesco Corallo, amico del parlamentare Pdl, ex An, Amedeo Laboccetta). I due risultano sia amministratori della Printemps che direttori della Jaman. Ad attestare i loro poteri, due certificati di titolarità (certificate of incumbency) allegati al rogito di cui il Giornale è già in possesso e che la procura di Roma presto cercherà di acquisire a Montecarlo tramite rogatoria. Uno dà conto dell’incarico di amministratrice di Printemps attribuito alla persona giuridica Jaman. L’altro individua Walfenzao, Izelaar e l’italiano Gianfranco Comparetti (non presente al rogito) come amministratori della Jaman. A firmare i certificati è Michael B.G. Gordon, direttore della «Corporate agents ltd» di Saint Lucia, con sede – sorpresa – al solito 10 di Manoel street a Castries.

La Corporate agents di Saint Lucia oltre a essere «agente autorizzato di Printemps, ltd», è parte del gruppo «Corpag», network di fiduciarie e imprese che offrono servizi finanziari, un nome che tornerà anche nella seconda compravendita. Il referente a Montecarlo della Corpag, infatti, è la «società anonima monegasca Jason». Che trova spazio in entrambi i contratti di cessione. Sia la Printemps che, successivamente, la Timara, eleggono domicilio presso l’indirizzo monegasco della Jason (avenue Princesse Grace, 31) per ricevere convocazioni e notifiche dall’amministrazione di condominio.

Non è un caso. Tony Izelaar lavora in questa società, che offre ai clienti proprio la possibilità di «nascondersi» dietro società costituite in paradisi fiscali, approfittando di normative tributarie più favorevoli. È credibile che l’acquirente reale della casa si sia rivolto alla Corpag, probabilmente per tramite della Jason, per concludere l’affare con An. A confortare questa ipotesi, il fatto che per la Jason lavori anche Suzi Beach. Che il 15 ottobre 2008 firma, per conto di Timara, l’acquisto della casa monegasca dalla Printemps, sempre rappresentata dal suo «collega» Izelaar. Nel secondo contratto spunta anche un’altra società, la «Janom Partners ltd», naturalmente con sede in Manoel street 10 a Castries, Saint Lucia. I poteri di rappresentanza a Suzi Beach deriverebbero, scrive il notaio, dalle deliberazioni dell’assemblea generale della Janom, tenuta il 30 settembre 2008. Il bello è che a rappresentare la Janom come direttori ci sono Walfenzao e Izelaar, e quest’ultimo veste anche i panni del venditore. Oltre a «Printemps» e «Timara», dunque, sono entrate in gioco «Jaman», «Janom», «Corporate agents St.Lucia» e «Jason sam», le ultime due legate alla «Corpag». Ma i nomi che vengono fuori sulle pagine degli atti delle due compravendite, oltre a quello del «pentito» Pontone, sono sempre gli stessi. Tony Izelaar, James Walfenzao, Suzi Beach, e Michael Gordon a firmare i certificati. Uno schema così è più contorto del percorso del gran premio di Formula 1 del Principato. Ma lo scopo è chiaro. Nascondere il reale acquirente. Nel generale scaricabarile, il cerino resta in mano a Tulliani, che nel 2008 andò da Fini a segnalargli che c’era una società interessata all’acquisto, e dovrebbe sapere chi è il vero proprietario. Lui non si è perso tra i tanti passaggi, visto che l’acquirente finale gli ha affittato la casa di boulevard Princesse Charlotte. Se il «cognato» è solo l’affittuario, visto il terremoto in corso potrebbe raccontare quello che sa. Perché non lo fa?

GianMarco Chiocci e Massimo Malpica.