Ripresa da tutta la stampa italiana e forse mondiale, è ormai di dominio pubblico la notizia che il ministro della giustizia dell’Isola caraibica di Santa Lucia, dove hanno sede le due società off-shore che compaiono nella doppia compravendita dell’appartamento di Montecarlo che era di AN e che ora risulta abitato dal cognatino di Fini, Tulliani,  ha convocato una conferenza stampa alle ore 18 (ora italiana) di oggi ed ha confermato che il documento pubblicato a Santo Domingo e ripreso dalla stampa italiana nel quale egli rendeva noto che le due società sono riconducibili alla persona di Giancarlo Tulliani è vera. “L’ho scritta io, ha dichiarato il ministro, ed è un memorandum per il primo ministro. Doveva rimanere riservata e forse per una falla nel sistema di controllo è finita ai giornali. Ma il documento è vero ed autentico”. La dichiarazione del ministro che è rintracciabile sui siti di tutta la stampa italiana mette fine alle cretinate dei vari Bocchino, Granata, Briguglio circa la natura di patacca del documento, costruita ad arte dai servizi segreti deviati, ovviamente al soldo di Berlusconi.I tre però non desistono e più realisti del re continuano a sostenere che nonostante la dichiaraizone di autenticità del sottoscrittore del documento che non è un qualsiasi Bocchino ma il Ministro di uno Stato sovrano,  sempre di patacca si tratterebbe. Intanto per domani è stato annunciato un video-conferenza di Fini che sarà trasmesso sui siti internet vicino al suo partito e nel quale Fini dovrebbe, finalmente,  dire la sua verità sulla casa di  Montecarlo. Vivaddio, era ora, anche se il condizionale è d’obbligo e potrebbe trattarsi di un messaggio simile ai famosi otto punti di agosto nei quali tutto si diceva meno che la verità. D’altra parte lascia perplessi il fatto che Fini sfugga al contatto diretto con i giornalisti. Lui paladino della libertà di stampa che  “non è mai abbastanza” sistematicamente evita di sottoporsi alle domande dei giornalisti come fanno tutti, come ha fatto Verdini di recente. Invece di rilasciare dichiarazioni e basta, o affidarsi ad una video conferenza “solitaria”, Fini convochi una vera e propria conferenza stampa e si sottoponga al fuoco di fila  delle domande dei giornalisti. Anche per dimostrare di che tempra democratica è lui. Ma Fini tutto sa fare meno che essere e praticare la democrazia.