L’AVANTI! PUBBLICA LA MAIL CHE DIMOSTREREBBE CHE LA CASA DI MONTECARLO E’ DI TULLIANI. ED ORA FINI CHE FARA’?
Pubblicato il 2 ottobre, 2010 in Politica | Nessun commento »
Gian Marco Chiocci e Massimo Malpica per Il Giornale
Eccola la famosa mail che Fini, i finiani, i Tulliani e gli italiani tutti attendevano di leggere. La mail che nelle intenzioni del direttore de l’ Avanti , Walter Lavitola (che l’ha scovata ai Caraibi) dovrebbe «incastrare» il cognato del presidente della Camera dimo¬strando la titolarità di Giancarlino nella so¬cietà proprietaria di quell’appartamento di Montecarlo dove il ragazzo in Ferrari vive in affitto.
Trattasi di comunicazione riservata a tre, fra il personaggio chiave dell’intrigo monegasco, James Walfenzao, Evan Hermi¬ston ( esperto di off¬shore , tra i soci della Cor¬porate Agents st. Lucia Ltd) e Michael Gor¬don, titolare dell’omonimo studio legale che ospita tutte le società dell’ affaire Tullia¬ni in un palazzetto verde a due piani, al nu¬mero 10 di Manoel Street, a Castries, capita¬le del piccolo Stato insulare.
Walfenzao, per la cronaca, oltre a essere il procuratore della Printemps Ltd che l’11 luglio firma l’atto d’acquisto dell’immobile di boulevard Prin¬cesse Charlotte per solo 300mila euro è an¬che l’uomo che indirettamente controlla la Timara Ltd, attuale proprietaria della casa occupata da Giancarlo Tulliani. Che per non farsi mancare niente, proprio a Walfen¬zao domicilia le sue utenze personali nel Principato.
Fatta la premessa, va fatta una precisazione: la mail è un documento che se confermato dai diretti interessati rischia di tramutarsi in un colpo letale per Gianfran¬co Fini che nel suo videomessaggio ha di¬chiarato di essere pronto a lasciare la presi¬denza della Camera qualora dovesse emer¬gere la prova che il cognato è il proprietario della casa ereditata da An per volontà di Anna Maria Colleoni.
Sull’autenticità della lettera Lavitola ha già incassato una conferma dal ministro della Giustizia di Saint Lucia, Lorenzo Rudolph Francis, piombando nella conferenza stampa convocata dal governo caraibico. La do¬manda è stata la più diretta possibile: tra i documenti dell’inchiesta interna c’è una mail fra Walfenzao e Gordon in cui si parla del titolare di queste due società (Printemps e Timara, ndr)? Il ministro ha risposto «sì».
Ma cosa dice questa benedetta mail sulla cui autenticità Lavitola è pronto a scommettere la faccia e la reputazione? Il 6 agosto scorso, con lo scanda¬lo di Montecarlo sollevato dal Giornale una settimana prima, Walfenzao si affida al pc per fare il punto della situazio¬ne. Anche perché tre giorni prima Walfenzao era stato raggiunto dal Giornale interessato a capire il suo ruolo nell’ affaire politico-immobiliare.
L’interessato replicava in maniera cortese ma evasi¬va spiegando che lui «non in¬tendeva parlare degli affari dei propri clienti». Il messaggio di posta elettronica spedito il 6 agosto all’ora di pranzo (ore 1.44 pm) ha come sogget¬to «Timara + Printemps». Nella mail Walfenzao informa «i gentlemen» Gordon e Hermiston che «queste due compagnie stanno catalizzando l’attenzione della stampa italiana ».
Secondo quanto trascritto si fa riferimento al «big/fight/ scandal» tra Fini e Berlusconi che da alleati sono diventati avversari. Alla fine del primo capoverso spunta la frase chiave: «La sorella del cliente sembra avere forti legami con uno dei politici coinvolti ». Chiaro il riferimento a Elisabetta Tulliani, e quindi a suo fratello Giancarlo, cognato di Fini. Walfenzao, pur osservando che ad aprire la cam¬pagna è stato il Giornale legato al premier, si mostra preoc¬cupato perché il caso ha co¬minciato ad attrarre altri quo¬tidiani che lui considera «mo¬e serious» come il Corriere della Sera . Il broker si duole del fatto che il suo nome sia stato citato e considera l’intera faccenda molto seccante anche se nessuno «ha detto che noi abbiamo fatto qualcosa di sbagliato ».
vElisabetta Tulliani e il fratello Giancarlo da Chi
Quindi, ai colleghi destinatari della mail, Walfenzao rammenta che queste società sono state usate per comprare un piccolo appartamento a Montecarlo. E si dilunga sulla questione del prezzo di vendita dell’immobile (esattamente il punto al centro delle indagini della procura di Roma che ancora si ostina a non convocare Giancarlo Tulliani) spiegan¬do che loro avevano trovato la cifra molto bassa e che ave¬vano chiesto conto al notaio. Che altri non è che Paul Louis Aureglia le cui parole di fuoco (mai smentite) il 14 settembre sono state riportate sul Giornale : «È stata una truffa». Il 16 settembre è invece la data della famosa lettera del governo di Saint Lucia che sem¬bra riferirsi a questa «indagi¬ne interna » presso il notaio di cui proprio Walfenzao parla nella mail.
A quanto racconta il broker, il notaio avrebbe giUstificato il prezzo per le cattive condizioni e la mancata manutenzione dell’appartamento che era stato lasciato in eredità al partito di Fini. Walfenzao si raccomanda infine a Gordon e Hermiston di non parlare con i giornalisti che potrebbero avvicinarli. Al Giornale , guarda caso, ancora ieri sera lo studio di Gor¬don ha respinto l’ennesimo tentativo di contatto. «Michael Gordon? È fuori ufficio». «Il signor Hermiston purtroppo non è disponibile».
Tornando alla mail, Walfenzao sembra seccato dalla vicenda e accenna alla possibilità di dimettersi dagli incarichi nelle fiduciarie. Prima, però, intende ascoltare dal cliente (quello la cui sorella ha un forte legame con uno tra Berlusconi e Fini) la sua versione sui fatti monegaschi. Il ministro della Giustizia, come detto, ha confermato che agli atti della loro indagine c’è una mail di questo teno¬re tra Walfenzao e Gordon. Al momento, però, non sappia¬mo se quella mail è la stessa ( e se è autentica) che ha recupe¬rato Lavitola e che oggi sbatte in prima pagina sull’ Avanti .
Tutto sembra coincidere ma in questa storia occorre proce¬dere passo dopo passo, e con la massima prudenza, come l’inchiesta del Giornale ha di¬mostrato fin qui. Prudenza due volte doverosa di fronte a una «prova» che metterebbe Fini nella condizione di ab¬bandonare lo scranno più al¬to di Montecitorio dopo due mesi di silenzi, omissioni, pre¬cisazioni o poco precise o troppo tardive.
IL TESTO TRADOTTO DELLA LETTERA (SCRITTA IN UN INGLESE UN PO’ TRABALLANTE)
Da: James Walfenzao
A: Evan Hermiston, Michael Gordon
Inviata: 6 agosto, 2010 1:44 pm
Oggetto: timara + printemps
giancarlo e elisabetta tulliani
Signori,
Queste due società hanno attirato l’attenzione della stampa italiana.
A quanto ci risulta (finora non lo sapevamo) c’è un collegamento politico che sta portando a un gran litigio/scandalo ora che Berlusconi e Fini (in precedenza partner politici) stanno discutendo aspramente.
La sorella del cliente sembra avere forti legami con i politici coinvolti.
Sebbene la maggior parte del fango viene gettato da giornali controllati da Berlusconi, anche giornali più seri come il Corriere della Sera ne stanno scrivendo.
Il mio nome come direttore [delle società] viene menzionato, ma non ci sono commenti che dicano che abbiamo fatto qualcosa di sbagliato.
È comunque molto irritante.
Queste società sono state usate per comprare un piccolo appartamento a MC [Monte Carlo].
Credevamo che il valore fosse basso e siamo andati dal notaio a verificare. Il notaio ci ha spiegato il perché del prezzo (l’appartamento era stato ereditato da una signora anziana che era deceduta – era in cattive condizioni – mal conservato ecc.); il notaio ci ha spiegato che per lui il prezzo andava bene e che non poteva fare il passaggio di proprietà per un prezzo troppo basso visto che ne deve ricavare anche la tassa di trasferimento da versare allo Stato.
Potreste essere avvicinati da giornalisti – vi suggerisco di non rispondere.
Stiamo pensando di dimetterci, prima però vogliamo sentire cosa ha da dire il cliente.
Vi terremo informati.
Pensavo fosse giusto mettervi al corrente.
Cordialmente,
James
P.S.: Stiamo divulgando informazioni all’interno di Corpag solo a chi è tenuto a conoscerle.