LA PERQUISIZIONE NELLA SEDE DE IL GIORNALE: INQUALIFICABILE
Pubblicato il 7 ottobre, 2010 in Il territorio | Nessun commento »
E così che viene definita dal PDL l’incredibile iniziativa della Procura di Napoli il cui capo intanto è stato già querelato da Alessandro Sallusti, direttore de Il Giornale, per diffamazione a causa delle dichiarazioni rese da quest’utlimo al sito del Corriere della Sera.
Ecco intanto le dichiarazioni dei dirigebnti del PDL. “Vediamo che la procura di Napoli sta dando il suo contributo alla libertà di stampa perquisendo il Giornale e alcuni giornalisti”. Lo dice il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto. “Siamo molto curiosi di vedere le reazioni di coloro che sono mobilitati per il disegno di legge sulle intercettazioni. Siamo ancor più curiosi di capire le ragioni e le conseguenze di una iniziativa che ha aspetti devastanti” conclude. “Leggo esterrefatto – fa eco il presidente dei senatori, Maurizio Gasparri – le notizie che riguardano la perquisizione nella sede del Giornale. Avendo personalmente avuto alcune querele, risparmio aggettivi. Ma mi auguro che chi dice di difendere la libertà dell’informazione, come noi abbiamo sempre fatto, faccia sentire forte la sua voce di fronte ad un atto inqualificabile”. “Chi è in odore di berlusconismo – chiosa il portavoce del partito, Daniele Capezzone – in Italia rischia. Esprimo totale solidarietà a Alessandro Sallusti e a Nicola Porro, oltre che a Vittorio Feltri e a Il Giornale. Ma esprimo anche solidarietà a noi stessi, a tutti i cittadini, ad un’Italia in cui chi è ‘in odore di berlusconismo’ è per ciò stesso esposto a rischi di ogni tipo. Delle due l’una: se fai parte degli odiatori politici e giornalistici di Berlusconi, puoi fare di tutto; se invece stai, a qualunque titolo, nell’area politico-culturale vicina al Pdl, o comunque se non partecipi a forsennate campagne contro il premier, sei un soggetto sgradito alle oligarchie, all’establishment italiano, con tutte le conseguenze e i pericoli del caso. Dove sono quelli della libertà di stampa? Dove sono i lottatori in servizio permanente effettivo per la libera informazione?”. ”
Dall’evocazione di una fantomatica ’spectre’ popolata da barbe finte infedeli e agenti deviati siamo passati direttamente alla perquisizione preventiva: neanche gli apparati di regime arrivavano a tanto”, dice Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del Pdl al Senato. “La sensazione, ogni giorno più forte – prosegue l’esponente del Pdl -, è che tra l’esercizio della libertà di stampa e l’accusa di dossieraggio vi sia in Italia un confine mobile che varia a seconda dell’area politico-culturale di riferimento del giornalista. Eroico cacciatore di scoop e podista dell’informazione indipendente, se pur di abbattere Berlusconi invade e travolge la vita delle persone fin nella sfera più intima; infame mestatore e ’servo del padrone’ in caso contrario. Tutto questo è molto preoccupante, e dovrebbe turbare innanzi tutto gli indignati speciali in servizio permanente effettivo. Al Giornale – conclude Quagliariello – piena solidarietà“.
Sin qui le critiche, fondatissime del PDL; intanto non è ancora nota alcuna dichiarazione del presidente della Camera, l’onniparlante grilino che in materia di libertà di stampa si è sempre dichiarato un campionissimo, alla Fausto Coppi. Intanto si apprende che i PM di Napoli nel loro decreto di perquisizione hanno “spiegato” in che cosa deve consistire l’attività giornalistica: i giornalisti secondo i pm che ormai si sentono un pò più su di Dio, possono (bontà loro )criticare ma non possono “coartare ” i comportamenti altrui. Che cosa significhi “coartare” gli altrui comportamenti non la hanno spiegato, forse perchè si sono presi tempo per farlo. Magari prendendo spunto dal più famoso dei casi di coartazione da parte della stampa, quella americana, che andando a rovistare nei cestini delle scrivanie e andando a guardare dai buchi della serratura anche dei bagni pubblici della capitale americana trovarono i documenti che costrinsero Nixon a dimettersi dalla carica di uomo più potente del mondo. Ma si sa, quando di mezzo ci sono i pm italiani, anche le cose più ovvie prendono la via della galera, pardon del cielo…