WOODCOCK, IL PM CHE INVESTIGA SEMPRE SUL NULLA
Pubblicato il 8 ottobre, 2010 in Politica | Nessun commento »
Henry pioggia di inchieste. Ormai lo sanno tutti che le iniziative giudiziarie del pm Henry John Woodcock non approdano a molto. Secondo solo a Baltazar Garzon, il pubblico ministero spagnolo che si era messo in testa di processare il mondo intero, il nostrano Woodcock non gli è da meno. Appena quattro anni fa, il Presidente della Camera Gianfranco Fini gli consigliò di cambiare lavoro: «Woodcock – disse l’allora leader di An – è un signore che in un paese serio avrebbe cambiato già mestiere». (Dichiarazione del 18 giugno del 2006). Ma il Csm si è sempre guardato bene dal farlo. Come ha ricordato qualche giorno fa Giancarlo Perna su Il Giornale (un caso?), sono ben 210 le persone che il pubblico ministero Woodcock ha tirato dentro le sue indagini e che poi si sono dimostrate innocenti.
La posizione di Flavio Briatore è stata archiviata di fronte alle presunte irregolarità per il «Billionaire»; archiviazione anche per Francesco Storace in merito all’assegnazione di un immobile dello Iacp; la stessa misura viene presa anche nei confronti di Maurizio Gasparri, ingiustamente accusato di favoreggiamento. L’ultimo buco nell’acqua di Woodcock riguarda Vittorio Emanuele di Savoia, che viene arrestato il 16 giugno del 2006, per 7 giorni, con la grave accusa di associazione per delinquere. L’inchiesta approda a Roma dopo che il tribunale di Potenza si spogliò del caso invocando la propria incompetenza territoriale. Assolto perché il fatto non sussiste. Ma Woodcock è riuscito anche a far prosciogliere Fabrizio Corona nell’ambito dell’inchiesta infinita su Vallettopoli. Il proscioglimento di Corona è giunto dopo che il procacciatore di scoop si è fatto ben 80 giorni in carcere. Lo scorso 20 gennaio il gup del Tribunale di Potenza, Luigi Barrella, ha prosciolto il fotografo dall’accusa di associazione a delinquere finalizzata all’estorsione nell’ambito dell’inchiesta «Vallettopoli». Per il giudice esiste «il non luogo a procedere per l’associazione a delinquere».
Anche l’inchiesta che coinvolge alcuni esponenti politici della Basilicata, denominata «Iena 2», finisce nel nulla. Però sul campo restano 51 arrestati che, alla prova del tribunale del riesame, vengono rimessi tutti in libertà. Ad essere rinviato a giudizio è il parlamentare del Partito democratico Antonio Luongo. Ma l’aspetto grottesco di tutte queste inchieste fallite o terminate di fronte al Giudice delle indagini preliminari, è che Woodcock si è dichiarato contro la logica di sbattere «il mostro» in prima pagina. Infatti, il Pm ha scritto la prefazione del libro di Federica Sciarelli «Il mostro innocente» (Rizzoli), che racconta la storia di Gino Girolimoni. L’uomo che fu accusato ingiustamente di essere «Il mostro di Roma».
….da IL TEMPO, 8 OTTOBRE 2010.
E’ stato evidenziata in rosso la frase che nel 2006, non avanti Cristo, ma dopo Cristo, cioè appena 4 anni fa, il signor Fini, allora non ancora in Tulliani, dedicò al pm Woodcock che come ricorderete, nell’ambito della inchiesta su Vallettopoli, si stava occupando del suo portavoce Sottile e dell’allora non ancora signora Briatore, cioè Elisabetta Gregoracci. Come sempre, il signor Fini, ora in Tulliani, ha la memoria corta o intermittente per cui poche ora fa ha telefonato alla signora Marcegaglia per esprimerle la sua solidarietà per una presunta violenza privata di cui costei sarebbe stata vittima ad opera di noti criminali, tali Sallusti e Porro, direttore e vicedirettore de Il Giornale. Il sig. Fini è fa finta di non sapere che l’inchiesta è appunto gestita dal PM al quale aveva consigliato appena 4 anni fa di cambiare mestiere. Ma Fini oltre che voltagabbana è anche un perfetto acrobata nel senso che saltella da una parte all’altra. Cioè, ora che Woodcock fa il controfilo ai suoi nemici del Giornale lo riabilita di fatto a fare il mestiere per il quale, stando ai risultati, pare davvero non essere tagliato. g.