Stamattina Il Giornale, giusto quanto aveva annunciato ieri Vittorio Feltri, ha pubblicato il famoso dossier sulla signora Emma Marcegaglia. Ma non è quello che cercavano i carabinieri di Napoli, distolti dalla guerra alla criminalità organizzata, alla camorra, alla delinquenza comune e no,  che attanaglia Napoli e la sua provincia e la sua regione;  carabinieri inviati dai pm napoletani, con alla testa il noto e famoso investigatore che non ne azzecca una, cioè l’anglo-napoletano Woodcock, nella sede del Giornale, a frugare nei cassetti, nelle scrivanie e sinache nelle mutande di Sallusti e di Porro,no, non è quello perchè quello non esisteva, non era mai esistito.  Quello pubblicato stamattina dal Giornale, è la raccolta di articoli pubblicati negli ultimi due anni e negli ultimi mesi dalla stampa progressista e di sinistra, che non  risparmia critiche, come è nel diritto dei giornali e dei giornalisti, sulla signora Marcegaglia, sui suoi parenti, e sul suo gruppo industriale, articoli che raccontano le peripezie, anche giudiziarie del Gruppo indfustriale che fa capo alla famiglia della presidentessa degli industriali italiani. E mentre con feroce ironia Vittorio Feltri nel suo editoriale fa strame dei dolori fasulli o almeno esagerati  della Marcegaglia, costei sulle colonne del Corriere della sera si fa eroina per dichiarare che lei “andrà avanti” perchè lei non ha nulla da temere.   Ovviamente, è sottinteso,  nonostante le “minacce” dei giornalisti del Giornale per difendersi dalle quali la signora aveva chiamato Fedele Confalonieri. Ecco una bella domanda: se la signora non aveva nulla da temere, perchè mai si è rivolta all’”amico” Confalonieri perchè il Giornale non materializasse le sue “minacce”? Non è contradditorio rispetto alla sua rivendicata assenza di timori di qualsiasi genere?  E altra domanda intreressante: Perchè mai dopo aver avuto assicurazioni da Confalonieri che quella  del vicedirettore del Giornale al suo portavoce (quanti danni fanno i portavoce!) era solo una bufala tra amici (amici?!) perchè poi dinanzi al pm di Napoli ha manifestato timori che come lei stessa sostiene non aveva ragione di nutrire? Ci risiamo. In Italia, un paese in ui il tondo diventa quadro e il quadro tondo, nessuno riesce a sottrarsi al piacere dell’eroismo a buon mercato. Solo che ben altri sono gli eroismi e ben altri sono gli eroi come in queste ultime ore purtroppo ancora una volta abbiamo dovuto constatare. E si rassicuri la signora Marcegaglia, a parlar male del govenro in questo paese non porta male, anzi fa bene, fa benissimo. Lo chieda a Fini, quando l’incontra per raccogliere  di persona la solidarietà di chi come,  abbiamo già scritto,  dal “mal comune fa scemare la pena”. Senza peraltro che si possa ottenere che la libera stampa non faccia il suo dovere. Sempre. g.

P.S. iL presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, in attesa di essere sentito come persona informata dei fatti dalla Procura di Napoli che, come è noto, non ha altre preoccupazioni per la testa che sentire le conversazioni telefoniche tra il vicedirettore del Giornale e il portavoce della Marcegaglia, ha dichiarato alla sampa che quando su richiesta della Marcegaglia interpellò Vittorio Feltri sul presunto doassier del Giornale sulla presidentessa di Confindustria, ebbe dallo stesso Feltri, che cadeva dalle nuvole, rassicurazione della assoluta inesistenza di qualsivoglia dossier. E, ha aggiunto Confalonieri, di ciò informai la Marcegaglia. Si è visto in che conto ha tenuto la signora Marcegaglia le rassicurazioni ricevute. E in che conto tiene un autorevole esponente di quella Economia che lei intende tutelare.