L’on. Urso è un deputato ex AN eletto nel PDL e trasmigrato nel FLI di Fini, neo parito del  quale è candidato a diventare segretario, ovvero marionetta di Fini, visto che è Fini che tiene le redini, dà gli ordini, stabilisce la rotta e anche le collisioni.

Nel frattempo Urso continua ad essere viceministro del Governo presieduto dal premier Silvio Berlusconi il quale, come è noto a tutti ma sembra che non lo sia ad Urso, per mesi è stato oggetto di uno scellerato chilleraggio mediatico ad opera di giornali e trasmissioni televesive che si sono avvalsi di falsi dossier addirittura video montati per demolire l’immagine del capo del governo del quale Urso è viceministro.

Non ci ricordiamo una sola parola dell’on. Urso a difesa di Berlusconi e di condanna di quanti usavano sisemi e metodi da buchi della serratura per incanaglire il clima politico e anche quello sociale. Aveva perso la parola l’on. Urso.

L’ha ritrovata invece poche ore fa per intervenire a proposito della vicenda del Giornale perquisito quasi fosse un covo di spietati criminali e di pervicaci mafiosi.

Ecco il fiore delle sue dichiarazioni:”Una cosa e’ la liberta’ di informazione, che noi tutti dobbiamo sempre e comunque difendere, altra cosa l’azione di dossieraggio contro chi dissente o solleva critiche o obiezioni che non possiamo assolutamente tollerare”.

“Non si può colpire tutti   dal direttore di ‘Avvenire’, al presidente di Confindustria, alle massime cariche istituzionali. Occorre ricomporre un quadro di confronto civile, senza pregiudizi, corretto, equilibrato e rispettoso dei ruoli. Un confronto civile giova a chi governa, soprattutto giova al Paese”.

Il riferimento al Giornale, a Feltri e ai giornalisti del Giornale è evidente e squallido,  perchè Il Giornale, anche se ciò sfugge ad Urso, fa il suo mestiere, come lo fanno tutti i giornali del  mondo,  che è quello di raccontare i fatti e le notizie ai propri lettori, separando, come insegnavano Montanelli e l’abc del giornalismo, fatti e notizie dalle opinioni.  Ed è  squallidamente evidente che Urso, silente quando  è stato adottato  il sistema Boffo contro Berlusconi, ha ritrovato la parola e il riferimento  al caso  Boffo (per il quale con un coraggio encomiabile Feltri ha chiesto scusa)   perchè si tratta del Giornale, il quotidiano che ha scoperto e sputtanato il caso della casa di Montecarlo che ormai è comune convincimento essere passata dalla proprietà di AN a quella del cognato del suo “capoccia” con un  guadagno di un milioncino di euro, senza dimenticare il sistema usato per far sparire l’affare e il compratore.

Senza dimeticare anche che l’on. Urso forse ha qualche ragione personale per essere tanto velenoso con il Giornale che  ha rivolto qualche attenzione anche a qualche suo affare di famiglia, legittimo cone lo stesso Urso si è precipitato precisare ma del quale forse Urso preferiva che non si parlasse.

Ma forse Urso non sa che nelle democrazie liberali, quelle alle quali il suo capoccia ad ogni piè sospinto fa finta di  ispirarsi, i giornali e i giornalisti fanno proprio questo mestiere:sputtanano i potenti, mica gli impiegati del catasto.g.