Separazione delle carriere e del Csm, e responsabilità civile dei magistrati: due punti cardine di quella riforma della giustizia tanto voluta dalla maggioranza quanto avversata dalla sinistra e dai giudici, che da sempre si oppongono a qualsiasi ipotesi di cambiamento all’urlo di «attacco al sistema democratico». Chissà cosa diranno ora le toghe di fronte ai risultati del sondaggio realizzato da Ferrari Nasi & Associati sulla «responsabilità civile dei magistrati». Probabilmente, scoprendo che circa il 70% degli italiani è d’accordo all’idea che i pm siano controllati da un organo indipendente e non composto da loro colleghi, resterebbero di sasso. E forse, scoprendo che addirittura poco meno del 90% dei cittadini concorda col fatto che «un magistrato che sbaglia dovrebbe essere responsabile della propria azione», proverebbero anche un po’ di timore. E magari, episodi come la perquisizione del «Giornale» di giovedì scorso, non si verificherebbero più.