FINI, IL GIORNO DELLO SCIACALLO, di Alessandro Sallusti
Pubblicato il 1 novembre, 2010 in Politica | Nessun commento »
Traggono profitto dalle difficoltà altrui. Sono gli sciacalli. Agiscono da soli, al massimo in coppia ma in alcune rare occasioni si riuniscono in un branco, ad esempio per nutrirsi di una preda particolarmente grande. Ce ne sono di varie specie ma tutte presentano notevoli somiglianze morfologiche. In politica ce ne sono di destra, di sinistra e pure di centro. In queste ore stanno braccando e accerchiando Silvio Berlusconi su una vicenda privata che si cerca a tutti i costi di trasformare in uno scandalo pubblico. Non danno tregua, gli sciacalli.
Fallito il colpo del «bunga bunga» (non c’è reato nella frequentazione di Arcore da parte della giovane Ruby, il cui primo racconto, spacciato dai giornali come verità assoluta, tra l’altro è stato smentito dai fatti e da lei stessa), ora ci si attacca coi denti a due telefonate. Quelle fatte prima dal premier e poi dal suo caposcorta alla Questura di Milano la notte in cui la ragazza marocchina venne fermata per furto. Dagli atti e dalle testimonianze risulta che nessuno fece pressioni o chiese corsie preferenziali. Palazzo Chigi diede soltanto la disponibilità a trovare una persona che, così come prevede la legge, fosse disponibile a farsi carico di un collocamento temporaneo. Cosa che avvenne. Tutto qui. Anomalo, strano? Può essere, ma sicuramente nulla che abbia a che fare con il codice penale.
L’occasione però è troppo ghiotta per chi da 18 anni cerca di disarcionare il presidente del Consiglio. La macchina sinistra-magistrati-giornali si è messa in moto a pieno regime. In tre giorni è stata commessa una serie di reati (violazione del segreto istruttorio e della privacy di una minorenne, diffamazione) sui quali ovviamente nessuno indagherà, a differenza di quanto succede per articoli pubblicati da giornali dell’area di centrodestra. Questa volta, novità rispetto al caso Noemi (ovviamente finito nel nulla), il solito branco degli sciacalli ha un nuovo capo. Si chiama Gianfranco Fini. Ieri ha giurato che in Parlamento farà ostruzionismo a qualsiasi legge che piaccia al Premier e che questa vicenda sta facendo fare all’Italia una figura imbarazzante.
Il presidente del Consiglio che si occupa di collocare in affido una ragazza è così grave? A nostro avviso è eticamente, e anche giudiziariamente più grave, quello che Fini ha fatto negli ultimi mesi. E cioè raccomandare alla Rai la suocera per un contratto da un milione e mezzo di euro (abuso d’ufficio, no?), oppure svendere un bene del partito, la casa di Montecarlo, al cognato via società offshore (cosa per la quale è indagato anche se nessuno pone il problema). Per di più, a differenza di Berlusconi, abbiamo un presidente della Camera che sul primo caso ha taciuto e sul secondo ha mentito.
Queste sono le cose che imbarazzano gli italiani. Cioè usare il proprio potere, per di più derivante da un ruolo istituzionale, per dare soldi pubblici (o di una comunità) ad amici e parenti. Imbarazza che la magistratura lo protegga e che i grandi giornali facciano finta di niente. Dopo il tradimento, lo sciacallaggio. Al momento è l’unica cosa coerente vista fare dal Fli.
IL GIORNALE 1° NOVEMBRE 2010
….Alessandro Sallusti non ci fa rimpiagere Feltri alla direzione del Giornale. Questo suo editoriale che condividiamo dalla prima all’ultima sillaba lo dimostra ampiamente. g.