I pronostici della vigilia hanno avuto clamorosa conferma. Nelle elezioni americane di medio termine che prevedevano la elezione di tutti i 435 rappresentanti del Congresso, di 37 governatori e di un terzo del Senato,  i repubblicani che solo due anni fa erano stati letteralmente spazzati via dal ciclone Obama, hanno ottenuto una clamorosa vittoria. E’ stata ribaltata la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti dove i repubblicani a spoglio non ancora concluso hanno conquistato la maggioranza dei seggi ottenendo sinora 62 seggi in più di quelli che avevano,  conquistando 240 seggi contro i 183 dei democratici che naturalmente perdono il posto di  speaker della Camera, occupato sinora dalla sofisticata ultramiliardaria italoamericana Nancy Pelosi, che toccherà ora ai repubblicani. Al Senato la corsa dei repubblicani, benchè vincente,  si è fermato a più sette senatori rispetto ai dieci di cui avevano bisogno per conquistare anche la Camera alta americana, ma la maggioranza democratica è ora assai risicata per cui risulterà assai difficoltoso per i democratici tenere la barra delle decisioni politiche e sopratutto economiche senza concordare la linea con i repubblicani.  Anche per i governatori il risultato premia i repubblicani che hanno conquistato sette stati in più e cioè ben 20 dei 37 in palio. La sconfitta di Obama dopo appena due anni dal suo enorme successo  è catastrofica, benchè taluni mass media tentano di mitigarla, e dimostra che quella di Obama era stata una vittoria provocata e sostenuta da una straordianria discesa in campo di strumenti propagandistici che hanno creato un mito che si è dimosttrato d’argilla, incapace di trasformare in fatti concreti le promesse elettorali che gli avevano guadagnato uno dei più grandi trionfi di tutti i tempi per un candidato presidente alle prime armi. Ora per Obama tutto sarà più difficile e secondo molti analisti indipendenti la sua stella è destinata a spegnersi per sempre. Insomma, ha ballato una sola estate. g.