Steven Mercurio, noto direttore d’orchestra italo-americano di musica lirica e sinfonica, insieme a Sting, da decenni celebrata  pop star della musica leggera.

E’ stata la novità musicale dell’anno che ha raccolto successi eccezionali durante tutta la tournee che sinora ha toccato 80,  fra città americane ed europee,  e che mercoledì sera, 10 novembre, farà tappa a Roma, l’ultima italiana,  all’Auditorium del  Parco della Musica.

La tournee è stata l’occasione per  Sting, per presentare il suo ultimo album, Symphonicities, inciso con accompagnamento dei musicisti della Royal Philharmonic Concert Orchestra diretti da Steven Mercurio.

Anche mercoledì sera, alla  bacchetta di Steven Mercurio  risponderanno Jorge Calandrelli, David Hartley, Michel Legrand, Rob Mathes, Vince Mendoza, Bill Ross, Robert Sadin e Nicola Tescari. Sting sarà accompagnato anche da un quartetto composto da Dominic Miller (suo chitarrista da lungo tempo), David Cossin (specialista in diverse percussioni in campo di musica sperimentale, oltre che membro della Bang on a Can All-Stars), Jo Lawry (voce) e Ira Coleman (basso). Il vantaggio di guardare al passato è quello di puntare su brani che hanno fatto la storia della musica pop-rock.
E l’applauso del pubblico è assicurato. Specialmente quando si mette mano a un repertorio ricco come quello di Sting. Si possono allora prevedere cori insolenti per la sala Santa Cecilia che accompagneranno le arcinote melodie di «Roxanne», «Next To You», «Every Little Thing She Does Is Magic», «Every Breath You Take», oltre naturalmente ai brani più famosi della carriera solista, «Englishman in New York», «Fragile», «Russians», «If I Ever Lose My Faith in You», «Fields of Gold», «Desert Rose», «I Burn for You», «Why Should I Cry for You» e «She’s Too Good For Me».