Rinviamo a domani un commento più articolato sulle sciocchezze che l’on. Fini ha pronunciato oggi, come al solito senza che nessuno gli possa replicare sul momento.

Nel frattempo pubblichiamo alcuni commenti che esponenti del PDL hanno rilasciato sul discorso dell’ex missino, ormai transitato,  armi, bagagli e famiglia al seguito, dall’altra parte del fiume, cioè a sinistra, a dar man forte a quelli che il potere lo conquistano con i giochi e le congiure di palazzo e poi lo tengono, come accaduto nei “paradisi”  sovietici, con la forza e la violenza.

Il primo commento, laconico e scheitto è stato quello di Berlusconi: SE FINI VUOLE LA CRISI DEL GOVENRO, VOTI  CONTRO IL PARLAMENTO.

A SEGUIRE:

BONDI-CICCHITTO: Fini si e’ assunta una responsabilita’ gravissima

“Il discorso pronunciato oggi da Fini getta alle ortiche con una spregiudicatezza imbarazzante un impegno comune di quasi vent’anni, liquida una parte cospicua del patrimonio della destra italiana, tenta di distruggere alcuni punti fondamentali dell’impianto riformista del governo e risponde con la richiesta di una crisi al buio alla prospettiva positiva indicata dal presidente Berlusconi.

In questo modo Fini si e’ assunto una responsabilita’ gravissima di fronte al Paese e di fronte agli elettori di centro destra. Il governo tuttavia deve tenere fermo il suo impegno nell’interesse del paese”. Lo hanno affermato in una nota congiunta Sandro Bondi, coordinatore del Pdl e Fabrizio Cicchitto capogruppo del Pdl alla Camera

CAPEZZONE: Le dimissioni necessarie sono quelle di Fini

“Le dimissioni che sarebbero necessarie sono quelle di chi, come Gianfranco Fini, usa la terza carica dello Stato per condurre una battaglia di fazione e contraria alla volontà popolare”.

Lo ha dichiarato Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. “E’ incredibile che proprio il Presidente di un ramo del Parlamento proponga una crisi extraparlamentare, oltre che al buio. E questo sarebbe il ’futuro’ di cui parlano i finiani? Roba da preistoria della prima Repubblica”,

O.NAPOLI: Fini voti la sfiducia altrimenti sono solo chiacchiere

“Il presidente della Camera Gianfranco Fini disprezza lo stesso ramo del Parlamento che presiede. Egli crede di essere un segretario di un partito di maggioranza nell’Italia degli anni ’60. Fini sbaglia luogo e tempo. Il governo non sta in piedi a dispetto di Fini.

Berlusconi siede a Palazzo Chigi perche’ li’ lo hanno voluto gli italiani e la sua permanenza e’ legittimata dalla fiducia che ancora il 29 settembre gli e’ stata votata dal Parlamento. Fini faccia sfiduciare il governo in Parlamento e dopo, ma solo dopo, salve le prerogative che la Costituzione assegna al Capo dello Stato, si vedra’ il da farsi. Fino a quel momento, consideriamo quelle di Fini solo chiacchiere. Chiacchiere senza alcun valore”. Lo ha dichiarato il vicepresidente dei deputati del PdL, Osvaldo Napoli.

MATTEOLI: Berlusconi deve andare avanti

Berlusconi non si dimetta e vada avanti. Vedremo in Parlamento se sui provvedimenti concreti il governo sara’ bocciato”. Cosi’ si e’ espresso il ministro per le infrastrutture, Altero Matteoli. “Il premier non ha alcuna intenzione di aprire una crisi al buio che avrebbe risvolti davvero drammatici per il Paese.

Sta di fatto che non e’ pensabile ci possa essere un altro governo senza la guida di Berlusconi che e’ stato designato largamente dagli elettori. Nel discorso di Fini colpisce molto che egli abbia quasi parlato anche a nome dell’Udc, come se Casini gli avesse dato una delega. Non credo che questa circostanza sia possibile considerato che Casini e l’Udc hanno rischiato presentandosi agli elettori da soli e registrando consensi, mentre Fini e i suoi seguaci sono stati eletti con e nel Pdl e non hanno una legittimazione popolare tutta da verificare in futuro”.

.…L’on. Fini, ha ragione Capezzone, prima di chiedere le dimisisoni altrui, dia le sue, da presidente della Camera, carica alla quale è stato eletto grazie alla “vergognosa” legge elettorale da lui voluta e votata, grazie ai voti ottenuti dal presidente Berlusconi, grazie agli elettori italiani che hanno votato PDL perchè affascinati dall’idea di un unico, grande partito di centro destra. Fini non vuole stare più a destra, o scopre ora che destra e sinistra non esistono più (ma  D’Alema, Bersani, Vendola, etce, etc, non la pensa così), bene se ne vada dove vuole, ma non tenti di interpretare i sentimenti degli italiani di centro destra: anzi, uno lo interpreti pure, è il disprezzo per il suo tradimento. g.