FINI, L’EXTRAPARLAMENTARE
Pubblicato il 8 novembre, 2010 in Politica | Nessun commento »
Da Mirabello a Bastia Umbra: Gianfranco Fini uno e due (presidente della Camera-uno e leader di un partito-due) ha messo pirandellianamente in scena uno spettacolo inedito nella nostra democrazia. Quello della terza carica dello Stato (Fini uno) che sale sul palco di una convention di partitanti stile Prima Repubblica e annuncia via tv e internet che basta, il premier Silvio Berlusconi si deve dimettere: vada dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, apra la crisi per fare un Berlusconi bis che imbarchi l’Udc di Casini e Fli. Di più, sigli un nuovo patto di legislatura alle condizioni dettate dal palco futurista proprio da Fini uno e due (leggi l’articolo).
Già perché la scena è questa: il presidente della Camera (capo di un neo-partito) chiede al presidente del Consiglio di dimettersi… per di più minacciando l’appoggio esterno. Insomma, una bella crisi extraparlamentare, con uno stile che ricorda i tempi di Dc, Pci, Psi ecc. ecc.
Altro che centralità del Parlamento. Per Fini uno e due, l’extraparlamentare, è sufficiente un comizio per dare il benservito al premier, al Pdl e alla Lega. Roba da cronache politiche marziane se si considera l’annuncio (anche questo irrituale) che la delegazione dei futuristi al governo ha rimesso nelle mani di Fini uno e due il proprio mandato… Chissà – mi chiedo – cosa stia pensando Giorgio Napolitano sul punto.
Ovvia la risposta di Silvio Berlusconi: io vado avanti, votateci contro in Parlamento. Tradotto in soldoni: Fini uno e due si prenda la responsabilità davanti al Paese della caduta del governo. Altro che crisi extraparlamentare. E, aggiungo io, il Fini uno (presidente della Camera) lasci il posto al Fini due (capo partito) per rispetto del ruolo istituzionale che ricopre e per rispetto di quel Parlamento che lui ha detto a più riprese di rispettare.
L’equivoco (voluto) è durato già troppo a lungo, si dimetta, lascia la comoda terza carica, così sarà libero di fare tutti i comizi che vuole quando e se si andrà al quel voto anticipato che dice di non volere ma di non temere (come se nel Pdl e nella Lega le leadership di Berlusconi e Bossi fossero già tramontate…) potrà dimostrare quanto valgono davvero il Fini due e il Fli. Agli elettori il giudizio.
….Intanto, il primo affondo contro Berlusconi è andato a vuoto. Il tentativo di Fini di dividere i destini del premier da quello di Bossi è naufragato già oggi, quando al termine del colloquio Berlusconi-Bossi entrambi hanno annunciato che si “va avanti”, mostrando così di avere a cuore il messaggio del Capo dello Stato che a sua volta in un comunicato ha richiamato tutti alla necessità di approvare la Finanziaria. Ora Fini l’extraparlamentare se vuole stacchi la spina e raccolga le lacrime del povero Ronchi che suo malgrado dovrà lasciare la poltrona di ministro per non rivederla mai più. g.