Euromedia Research: il Popolo della libertà dopo la convention umbra ha l’1% dei consensi in più. Fli sotto il 5%

    Pare che il discorso di Gianfranco Fini domenica abbia galvanizzato più i berluscones che i cosiddetti «futuristi». Al Pdl avrebbe fatto conquistare, per l’esattezza, un punto in più di gradimento. Il sondaggio realizzato da Euromedia Research è stato fatto «a caldo», «sull’onda dell’emotività». L’obiettivo, spiega Alessandra Ghisleri che guida l’istituto, era quello di testare «che cosa era cambiato nelle opinioni degli italiani in merito alle intenzioni di voto, dopo l’intervento del presidente della Camera alla convention di Futuro e libertà».

    Il campione interrogato, di circa 873 persone aventi diritto al voto ha mostrato una reazione di ricompattamento nel Popolo della libertà, che sarebbe passato in pochi giorni dal 28-30 per cento al 29-31.
    Il gruppo Futuro e libertà di Fini avrebbe registrato solo un lieve miglioramento, salendo dal 2-4 per cento al 2,5-4,5 per cento.
    È vero che il sondaggio registra una percentuale del 27,5 per cento di indecisi, ma se in questo quadro dovesse nascere il famoso «terzo polo», sarebbe ben lontano da quel 21 per cento di cui parla Francesco Rutelli quando sponsorizza i potenziali consensi di quello che definisce il partito «Kadima». Per ora, secondo Euromedia, la possibile futura coalizione di centro, composta da Udc, Fli e Api, rappresenterebbe il 10-12 per cento dell’elettorato. Il sondaggio, infatti, indica il partito di Pier Ferdinando Casini stabile tra il 5,5 e il 7,5 per cento, come quello di Rutelli, l’Api, inchiodato sullo 0,5-1.
    L’insieme della coalizione di centrodestra raccoglierebbe tra il 44 e il 46 per cento. Tutte forze fedeli al premier Silvio Berlusconi. La Lega, dopo l’ultima uscita di Fini, sarebbe rimasta stabile tra il 12 e il 14 per cento. Stessa cosa per La Destra di Francesco Storace, ferma tra l’1 e il 3 per cento.

    Sull’altra sponda, lo schieramento di centrosinistra si assesterebbe invece sul 35-37 per cento. Con un Partito democratico stabile, che si collocherebbe tra il 24 e il 26 per cento; l’Italia dei valori di Antonio Di Pietro che scenderebbe dal 6-8 per cento al 5,5-7,5; Sinistra ecologia e libertà di Nichi Vendola ferma tra il 3 e il 5 per cento.
    Il sondaggio Euromedia, fatto su «gruppi di ascolto e di rilevazione» e diffuso in esclusiva da Affaritaliani.it, rileva una sempre maggiore attenzione da parte degli elettori per il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, che oscillerebbe tra il 2 e il 3 per cento, mentre la Federazione della sinistra (ossia Prc-Comunisti italiani) rimarrebbe all’1,5-2,5.

    Nel mondo politico si fa strada l’idea che le grandi coalizioni, che hanno avuto finora una breve stagione, vanno ripensate. In questa situazione il «terzo polo», ancora inesistente, sarebbe l’ago della bilancia, capace di far vincere uno schieramento o l’altro.
    Ma finché i finiani non arriveranno ad una vera rottura con il Cavaliere, vale quello che continuano a ripetere dal Pdl: «In caso di elezioni lo schieramento più forte è il centrodestra dell’asse Pdl-Lega». AMG