Al termine del vertice tra Berlusconi e Bossi svoltosi ieri sera ad Arcore i due leader si sono ritrovati perfettamente d’accordo: o il Govenro ottiene in Parlamento la fiducia nonostantre la diserzione e il tradimento dei finiani, oppure si va al voto. L’intesa è stata suggellata dinanzi allo stato maggiore della Lega e del PDL. Intanto durante la trasmissione di Vespa – Porta a Porta – se da una parte si è assistito all’imbarazzante balbettio dell’ex ministro Ronchi che non riusciva a coniugare un pensiero compiuto  dinanzi alle bordate del vicepresidente della Camera, Lupi, e del presidente dei senatori pdiellini Gasparri, dall’altra uno sbigottito Latorre del PD ha dovuto prendere atto della durissima presa di posizione di Di Pietro il quale con il solito linguaggio sewnza fronzoli ha detto chiaro e tondo che dopo la sfiducia si deve andare a votare, anche con la stessa legge elettorale, smascherando probabilmente una verità che nessuno vuole dire e che cioè la riforma della legge elettorale usata  per varare un govenro tecnico o comunqne un governo che lasci all’opposizione PDL e Lega  è in verità una scusa, perchè dopotutto questa legge per qwuanto sia una porcata va bene a tutti perchè consebnte ai partiti di scegliersi i parlamentari. E Di Pietro che non le manda a dire sotto sotto questo ha voluto dire. Del resto lo stesso Ronchi che nei suoi balbettii ha fatto riferimento alla legge elettorale da cambiare sa bene che se cambiasse la legge elettorale e lui dovesse essere costretto a trovarsi le preferenze, probabilmente farebbe prima ad andare a piedi da Roma a Calcutta e non a conquistarne quante siano necessarie per ritornare in Parlamento, men che meno su una poltrona ministeriale che è noto a tutti ha lasciato a malincuore. g.