SAVIANO SU MARONI: E’ IL METODO GAMORRA, di Alessandro Sallusti
Pubblicato il 17 novembre, 2010 in Politica | Nessun commento »
Raitre inaugura il metodo Saviano, edizione rivistae aggiornata del metodo Santoro. E fa un botto di ascolti, segno che la guerra politica feroce e scorretta paga, alla faccia di chi invoca toni equilibrati. In che cosa consiste il metodo Saviano? Semplice. Si prende un signore o un partito, nel caso in questione la Lega, e, con frasi allusive, ricostruzioni parziali, narrazione mischiata a cronaca, si lascia intendere all’ascoltatore che tra il soggetto in questione e la mafia c’è un certo feeling, se non addirittura complicità. Il malcapitato non può difendersi perché non è presente in quanto non invitato. Inutile che chieda di replicare, come ha fatto ieri Maroni, nella puntata successiva. La risposta è che non se ne parla neppure, nonostante si stia parlando di servizio pubblico. Non ci resta che subire la lezioncina di un signore, Saviano, che la mafia l’ha studiata al punto da mutuarne metodi e scopi. Il suo è stato infatti un monologo politicamente e culturalmente mafioso contro un grande partito, la Lega, guarda caso in queste ore unico fedele alleato, e quindi possibile salvagente, di Silvio Berlusconi. Infangare, seminare il dubbio, lasciare i discorsi a metà. Saviano è il nuovo padrino della cosca che ha infiltrati ovunque, nei giornali e nelle televisioni, nell’Ordine dei giornalisti che guarda, ascolta e, ovviamente, a loro, e solo a loro, lascia fare. Questo scrittore, sopravvalutato e ormai preso solo da se stesso, ci ha spiegato che la Lega è contigua alla mafia. La quale mafia ha messo le radici in Lombardia perché è laregione dove girano tanti soldi. Sai che scoop. Lo sapevamo anche noi, senza neppure dover leggere Gomorra , che da circa cinquant’anni al Nord combattiamo le cosche, direi anche con un certo successo. Se la Lega di Bossi ha attecchito così velocemente è proprio perché ai lombardi i mafiosi non stanno molto simpatici, proprio come i clandestini, che delle mafie vecchie e nuove sono potenziali soldati. A combattere i mafiosi, insomma, siamo preparati. A difenderci dal metodo mafioso di Saviano, un po’ meno, perché al Nord si preferisce lavorare che pontificare, che poi è il miglior antidoto alle infiltrazioni di qualsiasi genere. Tra gli elenchi snocciolati nelle puntate di «Vieni via con me » ne vorremmo ascoltare uno, quello sulla libertà di opinione. Sarebbe per esempio bello poter dire: Saviano si è comportato come un cretino. Oppure: la mafia a noi ha fatto molto male, a Saviano molto bene. O ancora: Fazio ha messo in piedi una trasmissione da vero furbetto. Dubito che un elenco simile verrà messo in scena. Sono parole troppo forti e rivoluzionarie, anche per chi, come i nostri eroi, ogni mattina appena sveglio mangia pane e mafia. Salvo poi vomitare bile addosso alla Lega, al Nord e a tutti noi.
IL GIORNALE 17 NOVEMBRE 2010
…...Saviano, che ha imparato bene il metodo Santoro e si è ben sintonizzato nei metodi di RAI3 specializzata nell’aggressione sistematica di tutto ciò che è alla sua destra (ad eccezione di Fini che come si sa di certo non è più definibile di destra), si è adeguato alla bisogna. Alla ferma protesta di Maroni, che è il Ministro dell’Interno e di certo non è il ministro della malavita di giolittiana memoria, prendendo a pretesto la frase di Maroni “voglio guardarlo negli occhi”, ha dichiarato che Maroni gli ricorda Sandokan che è uno dei più sanguinari malavitosi napoletani il quale, secondo Saviano, a sua volta lo avrebbe sfidato “a guardarlo negli occhi”. Cioè, il supponente Saviano, che ha stampato il suo unico libro con la Mondadori che è di Berlusconi e che è andato in scena con una produzioone in cui è parte lo stesso Berlusconi, mostrando tutti i limiti della sau etica di fronte agli affari, ha accostato il Ministro degli Interni del nostro Paese ad un criminale incallito e sanguinario. Non è sfuggitto a Maroni che oltre che pretendere il confronto con lo stesso Saviano che non appartiene come metodo alla camorra ma che avviene dovunque, ha invitato Saviano a correggersi altrimenti ricorrerà alla Magistratura. Lo faccia Maroni, senza attendere tempo anche se è avvertito: può darsi che incontri sulla sua strada qualche PM che dichiari quello di Saviano diritto di cronaca alla faccia del suo galantuomismo da tutti riconosciuto. Cosèì vanno le cose in questo nostro Paese che è sempre più alla rovescia, per dirla con il direttore de Il Tempo, Mario Sechi. g