PRIVATIZZARE LA RAI? CERTO, ANZI NO
Pubblicato il 25 novembre, 2010 in Costume, Economia | Nessun commento »
Un giorno si e l’altro pure da ogni parte si alzano voci che vogliono privatizzare la Rai. Una per tutte? Quella del grillo parlante della politica italiana, cioè l’on. Fini che non passa ora del giorno che non salomoneggi ora su questo, ora su quello, per cui non poteva mancarne una sulla RAI. E per una volta siamo d’accordo con lui. Già, perchè di una Rai, falso servizio pubblico come questo non se ne può più. Di una Rai, per esempio, che sperpera quattrini pubblici a proprio piacimento; o di una Rai che non è mai asettica e terzista, come dovrbbe essere un servizio pubblico; o di una Rai i cui programmi di approfondimento sono in verità solo vetrine dei conduttori che li usano per autoesaltarsi; o di una Rai che è una vera e propria fabbrica di nepotismo, anzi di un vero e proprio “familismo amorale” (è appena il caso di ricordare il caso della suocera dell’on. Fini, casalinga elevata a ruolo di impresaria televesiva….). E poi i compensi stratosferici che elargisce: due milioni di euro a Fabio Fazio la cui unica capacità è quella di balbettare frasi che non riesce mai a concludere; 800 mila euro a Santoro per fare processi mediatici a chi non può difendersi….già, un servizio pubblico che dà la parola ai fautori della eutonasia e quando le associazioni che sostengono il diritto alla vita chiedono di poter replicare si sentono respingere la richiesta da funzionari che si trasformano in padroni. E potremmo continuare con questa Rai, servizio pubblico nel senso che appartiene a pochi. Allora è davvero il caso di privatizzarla la Rai, come in America. In America, compresa quella di Obama, che tanto piace ai democratici del nostro Paese, non esiste una TV pubblica, pagata con i soldi pubblici. Non ci hanno neanche mai pensato a farla perchè gli americani, che i soldi li sudano, anche quando ne hanno molti, farebbero la rivoluzione, tutti, democratici e repubblicani, perchè gli uni e gli altri considerano la informazione uno dei pilastri della libertà e quando più la stampa è libera, cioè sottratta al controllo del potere pubblico, tanto più ne guadagna la libertà di tutti. E ovviamente non c’è nessun canone da pagare. Ecco una tassa, il canone TV, che gli americani mai pagherebbero benchè non si sottraggano al pagamento delle tasse, anche perchè in America l’evasione fiscale non si paga con le sanzioni pecuniarie, anche con quelle, ma anche finendo in galera. Al Capone, per dirne una, che fu uno dei gangster americani più pericolosi, lui che era responsabile di crimini efferati ma dei quali non si riusciva a trovare le prove,finì in galera, per dieci anni, perchè non aveva pagato le tasse. Ritorniamo al canone TV, perchè mentre da tutte le parti (ma lo si dice da anni e anni) si vuole privatizzare la Rai e conseguentemente abolire il canone TV che insieme all’ICI è la tassa più odiata dalgi italiani, al neo ministro dello Sviluppo Economico, Romani, è venuta una bella idea: far pagare il canone TV all’interno della bolletta della luce. Cioè, all’inizio dell’anno, magari con la bolletta di febbraio, tutti gli italiani titolari i di bolletta elettrica si troverebbero all’interno di quella bolletta anche il canone della TV, a prescindere se la TV ce l’abbiano o meno e anche a prescindere se vedano o meno i canali RAI, i quali quando sarà a regime il sistema del digitale terrestre si troverebbero ad essere in piccolissima percentuale rispetto ai canali TV privati, molti dei quali si vedranno gratuitamente e alcuni servizi, chi li vuole, si sottolinea, chi li vuole, dovrà pagarli, e in questo caso eserciterebbe una scelta consapevole. Così non è per la Rai che propina a proprio piacimento programmi francamente ignobili, alcuni squallidi, altri orribili, e benchè non li si veda si è costretti a pagarli obbligatoriamente e preventivamente. Francamente questa iniziativa del ministro Romani ci lascia senza parole, specie perchè viene da un ministro che proviene dal mondo della comunicazione privata e che per primo dovrebbe considerare sacro il diritto all’autodeterminazione delle scelte di ciascuno. Speriamo che ci ripensi visto la assurdità di questa proposta e che invece lavori davvero per la privatizzazione della RAI, liberando gli italiani da certi imbarazzanti personaggi che nella TV libera faticherebbero a trovare platee artificiosamente plaudenti. Significativo il caso Santoro che quando lasciò la Rai per emigrare nelle reti Mediaset dell’odiatissimo Berlusconi collezionò bruttissime figure e bassissimi indici di asclto. Perchè la TV libera rende liberi. Anche da Santoro e compagnia cantando. g.