ATTACCO ALL’ITALIA
Pubblicato il 27 novembre, 2010 in Politica | Nessun commento »
Inchiesta Finmeccanica, vicenda Wikileaks, strumentalizzazione dei casi Napoli e Pompei: Berlusconi e Frattini mettono in guardia da chi vuole il suicidio del Paese
C’è qualcuno che sta giocando contro l’Italia, dentro e fuori i confini nazionali. È questo l’allarme lanciato ieri nel Consiglio dei ministri dal premier Silvio Berlusconi e dal ministro degli Esteri Franco Frattini. La parola d’ordine sarebbe: destabilizzare, in chiave antiberlusconiana ma forse non soltanto. Non a caso il governo interviene nel giorno che parte l’inchiesta giudiziaria sulla galassia di Finmeccanica, il colosso italiano dell’aerospaziale, una delle poche aziende nostrane che compete alla pari con i leader mondiali del suo settore, quello della difesa e dell’alta tecnologia (21 miliardi di euro di ordinativi in corso, 2 miliardi di investimenti nella sola ricerca ogni anno). Nessuno mette in dubbio il diritto dovere della magistratura di accertare eventuali reati. Quello che preoccupa è la gestione giudiziaria, mediatica e politica della vicenda, le fughe di notizie e le ipotesi investigative spacciate per verità. Mettere a rischio una parte del Pil italiano per poi magari scoprire tra un anno che si è di fronte a una vicenda di malaffare di ordinaria amministrazione, con protagonisti il faccendiere di turno e qualche funzionario infedele, sarebbe una follia. Preoccupazione non campata in aria, visti i tempi della giustizia italiana e alcuni clamorosi precedenti. Non dimentichiamoci che la credibilità e l’efficienza della nostra Protezione civile solo qualche mese fa sono state distrutte, prima in tv e sui giornali che in Procura, da un’inchiesta della quale ancora oggi non si è capita la consistenza.
A chi gioverebbe una Finmeccanica screditata? A tanti e in tutto il mondo. Parliamo di affari da capogiro che aziende estere non vedono l’ora di sottrarci. E trattandosi di alta tecnologia militare, parliamo di delicati equilibri politici tra i grandi Paesi del mondo e loro satelliti. Ma Frattini è andato oltre, mettendo insieme a Finmeccanica la spazzatura di Napoli, Pompei, le annunciate fughe di notizie sulla corrispondenza riservata tra Paesi alleati (caso Wikileaks) e altro ancora. Cose che apparentemente non c’entrano una con l’altra.Ma non è così.A chi giova, per esempio, vendere al mondo come lo sfascio dei Beni culturali italiani il crollo a Pompei di un manufatto di cemento armato costruito nel secolo scorso? A chi giova trasmettere per due ore sulla Rai (Santoro) un pentito (Ciancimino) giudicato inattendibile dai magistrati stessi che pontifica senza contraddittorio su fantomatici patti tra Stato e mafia? A chi giova che uno dei nostri principali scrittori, Saviano, straparli sulla stessa tv di un collegamento organico tra la ’ndrangheta e il principale partito del Nord, la Lega? A chi giova far credere all’estero che mezza Italia è sotto cumuli di rifiuti quando il problema è notoriamente circoscritto a una piccola parte di una sola città, Napoli? E a chi fa gioco amplificare le dichiarazione del capo dei magistrati italiani, Luca Palmara, che la nostra giustizia è messa peggio che in Ruanda?
Tutte queste bugie trasformate in verità ovviamente non giovano all’Italia. E fanno l’interesse di chi nel mondo vuole sottrarci turisti, imprenditori, investitori,indebolire l’affidabilità dei nostri titoli di Stato. Non credo sia assurdo sostenere che l’antiberlusconismo italiano si stia saldando con poteri fuori confine. Non sarà un disegno organico ma certamente è in corso un tentativo di suicidio nazionale premeditato.
Alessandro Sallusti, Il Giornale, 27 novembre 2010