PAGHE..RAI, di Filippo Facci
Pubblicato il 27 novembre, 2010 in Costume, Economia | Nessun commento »
….Non siamo stati i soli a protestare per l’assurda idea del ministro Romani di imporre il pagamento del canone Rai a chiunque sia titolare id un contratto Enel e di inserire l’importo direttamente in bolletta. Ecco la sottile ironia di Filippo Facci su Libero di oggi che commenta la “ideona” di Romani.g.
Che ideona, era proprio il momento economico e politico ideale: proporre il pagamento automatico del canone Rai per chiunque abbia un semplice contratto di energia elettrica, cioè per chiunque, appunto. Al ministero dello Sviluppo economico non hanno vie di mezzo: o sono pagati a loro insaputa o pretendono che a nostra insaputa paghiamo noi.
È un temerario, Paolo Romani: ha ripescato questa sua idea fissa – già bocciata tempo fa – anche se una parte della maggioranza non è d’accordo; chi non possiede un televisore dovrebbe essere lui a dimostrarlo (inversione dell’onere della prova: molto garantista) senza dimenticare che già oggi dovrebbe pagare il canone Rai chiunque possegga anche solo una videocamera, un I-pod, un videofonino, una macchina fotografica digitale, uno schermo di computer (anche senza computer) e persino un videocitofono.
In Italia ferve il dibattito perché abbiamo il canone e pure gli spot, perché non si sa più che cosa sia un servizio pubblico, perché il mercato è cambiato, perché la gente è incazzata nera, soprattutto perché la Rai è uno spaventoso carrozzone con un passivo di centinaia di milioni e diecimila dipendenti, tremila precari, dirigenti nullafacenti, direttori disoccupati, società esterne, case di produzione, e amici, parenti, mamme, amanti, future ministre: avevamo solo il problema di rifinanziare tutto questo. Molto popolare, molto deregulation, molto governo del fare.
….Non siamo stati i soli a protestare per l’assurda idea del ministro Romani di imporre il pagamento del canone Rai a chiunque sia titolare id un contratto Enel e di inserire l’importo direttamente in bolletta. Ecco la sottile ironia di Filippo Facci su Libero di oggi dire la sua in proposito.