BERLUSCONI AL PDL: CHI VOTA LA SFIDUCIA E’ UN TRADITORE A VITA
Pubblicato il 28 novembre, 2010 in Politica | Nessun commento »
Ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi si è rivolto ai giovani del PDL con un discorso che pubblichiamo qui di seguito. Clou del discorso è stata l’accusa rivolta a Fini e a quelli che come lui benchè eletti nel centrodestra si apprestano a votare insieme alla sinistra la sfiducia al Governo. Chi lo fa, ha detto Berlusconi, è un traditore a vita.
Care amiche e cari amici, la missione che vi affido questa settimana è quella di aiutare gli italiani a capire questo momento politico così assurdo, così contrario all’interesse del Paese, così lontano dagli interessi veri della gente. Vi chiedo anche di mobilitarvi fin da ora per organizzare per sabato 11 e domenica 12 dicembre una grande manifestazione e una raccolta di firme a sostegno all’azione del governo per non tradire gli elettori, allestendo punti di incontro e di dialogo con gli italiani nei gazebo, nelle piazze e nei teatri delle vostre città. So che molti di voi anticiperanno questa mobilitazione già dalla prossima settimana e quindi credo riusciremo a mettere in campo una mobilitazione, un’azione davvero efficace. Il nostro governo, lo sapete, è il governo del fare, del fare quello che la gente chiede alla politica, cioè quello di cui il Paese ha bisogno. Gli altri parlano, noi facciamo. In questi due anni (…) abbiamo risolto tutte le emergenze vecchie e nuove: il problema tragico dei rifiuti a Napoli e Campania (…) è riemerso per incapacità delle amministrazioni locali (…): ho dato il via a un’operazione che in meno di due settimane porterà Napoli al suo dovuto decoro. Abbiamo agito con grande tempestività ed efficacia dopo il terremoto in Abruzzo e la Corte dei conti e l’Autorità sul controllo dei lavori pubblici hanno fatto giustizia di tutto il fango che era stato buttato addosso alla Protezione civile (…).
Abbiamo portato l’Italia fuori dalla crisi economica meglio di altri Paesi, abbiamo tutelato i posti di lavoro con una quantità di risorse senza precedenti per la cassa integrazione, a cui abbiamo ammesso per la prima volta anche i lavoratori precari e autonomi. Abbiamo protetto il risparmio; abbiamo sostenuto il reddito dei pensionati e delle famiglie più deboli; abbiamo favorito l’accesso al credito delle piccole e medie imprese; abbiamo sostenuto i consumi con incentivi a numerosi settori (…)
(…) produttivi; abbiamo abolito del tutto l’Ici sulla prima casa; abbiamo rilanciato le grandi opere delle infrastrutture, abbiamo rilanciato e completato, anche per quanto riguarda il tratto Milano-Roma, l’alta velocità ferroviaria e stiamo rilanciando le centrali per l’energia nucleare; abbiamo garantito il pagamento puntuale dello stipendio agli oltre 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici e il pagamento puntuale delle pensioni agli oltre 18 milioni di pensionati; abbiamo abolito 375mila leggi inutili (…) e avviato una grande stagione di riforme: il federalismo fiscale (…) la riforma della scuola primaria, della scuola secondaria e dell’università, quest’ultima nonostante le proteste di piazza organizzate dalla sinistra e la difesa dei baroni fatta da chi è salito sui tetti, un gran bello spettacolo; la riforma della giustizia civile; abbiamo introdotto il merito e l’informatica nella pubblica amministrazione, dove si è ridotto l’assenteismo del 40 per cento.
Lo Stato insomma, con noi, è tornato a fare lo Stato. (…) Abbiamo assicurato alla giustizia 28 dei primi 30 latitanti più pericolosi, con 20 miliardi di beni sequestrati, abbiamo messo in carcere oltre 6.700 mafiosi.
Per quanto riguarda la politica estera, con la nostra diplomazia commerciale, abbiamo portato appalti, lavoro e profitti a molte imprese italiane che operano nel mondo. E abbiamo restituito prestigio e autorevolezza all’Italia in campo internazionale. (…)
Da alcuni mesi tuttavia (…) la vita pubblica in Italia è paralizzata da una crisi (…) politica, irragionevole e irresponsabile, (…) che ci ha riportato indietro alla vecchia partitocrazia, ai suoi linguaggi, ai suoi vizi, ai suoi egoismi e che ha (…) fatto dimenticare la straordinaria azione e gli straordinari risultati del nostro governo. Le opposizioni di sinistra hanno l’obiettivo chiarissimo di ribaltare in Parlamento il voto espresso dagli italiani. Per arrivare a questo sanno che devono eliminare Silvio Berlusconi, (…) ostacolo insuperabile che si frappone alla conquista del potere da parte loro.
Ma non ci riusciranno: noi e voi non lo consentiremo. Abbiamo un governo che è stato scelto dagli italiani. (…) L’Italia oggi ha bisogno di tutto meno che di paralisi e d’instabilità. Una crisi di credibilità (…) ci porterebbe in fretta sulla stessa strada della Grecia e dell’Irlanda. Per questo il 13 dicembre chiederemo al Parlamento, sia al Senato sia alla Camera, un nuovo voto di fiducia al nostro governo.
In quelle aule, ricorderete, il 29 settembre scorso, abbiamo ottenuto un voto di fiducia con un consenso elevato, il consenso più ampio di tutta la legislatura. (…) Se qualcuno da allora avesse cambiato idea, dovrà dirlo, con chiarezza, agli italiani. E avrà il dovere di spiegare il perché. (…) A questo governo non c’è un’altra alternativa se non quella di nuove elezioni. Nessuno le vuole perché sanno che se andassimo alle elezioni li sbaraglieremmo tutti. (…) Continueremo quindi a lavorare perché sono convinto che il Parlamento ci assicurerà la fiducia, non solo al Senato, ma anche alla Camera. Sono convinto che non ci sarà bisogno di nuove elezioni, perché il senso di responsabilità, la coerenza, il rispetto e la lealtà verso gli elettori, la necessità di evitare un salto nel buio, sono tutte ragioni per le quali i parlamentari eletti nel centrodestra saranno costretti a stare con noi, a sostenerci con il loro voto, sino al completamento della legislatura. Chi non lo farà avrà tradito gli elettori e sarà segnato per tutta la vita dal marchio del tradimento e della slealtà.
Il 14 dicembre non ci accontenteremo di una fiducia occasionale, basata su fragili margini numerici. Necessitiamo di una fiducia convinta e continuativa. Questa è l’unica condizione per evitare il ritorno al voto.
Vogliamo realizzare con chi ci sta quel patto di legislatura del quale ho parlato nelle scorse settimane. Questo significa (…) che siamo aperti a ragionare, come sempre, con tutti, senza alcun pregiudizio, se non con l’impegno della coerenza rispetto al nostro programma e l’impegno della lealtà nei confronti dei nostri elettori. Però voglio sottolineare che restiamo e resteremo sempre aperti a discutere tutte le idee che possono migliorare la nostra azione. (…)
Il cambiamento dell’Italia, in senso liberale, per costruire un Paese più libero, più moderno, più sicuro, più giusto e anche più orgoglioso di sé, è l’obiettivo che non abbiamo smesso per un solo giorno di perseguire.
E io personalmente non ho mai smesso di sostenere pubblicamente e credere intimamente nell’assoluta necessità di riavviare l’Italia su un sentiero liberale.
È questo quello che ho sempre sognato e, come sapete, in genere riesco a realizzare i miei sogni. (…) Ci impegneremo dopo la fiducia che il Parlamento ci rinnoverà il 14 dicembre con uno slancio rinnovato. (…) Grazie per quello che avete fatto, che fate e che farete. E ricordatevi sempre che gli altri parlano, che noi invece facciamo. Un forte abbraccio a tutti.