E’ sempre più ingrugnito il capataz del FLI, l’abusivo presidente della Camera dei Deputati, per via delle notizie che gli piovono sul tavolo nelle ultime ore. Pochi minuti,  fa il nuovo presidente della Corte Costituzionale, De Servo, eletto con un solo voto di scarto rispetto all’altro candidato,  ha annunciato che la udienza per discutere la presunta incostituzionalità della legge sul legittimo impedimento è stata rinviata d’ufficio a gennaio, senza precisare la data. Doveva svolgersi il 14 dicembre ma il neo presidente, la cui indicazione alla Corte venne  da sinistra per cui non può essere tacciato di essere al servizio del premier, ha dichiarato che la decisione di rinviare l’udienaza è da ricercarsi dal desiderio della Corte di evitare che sulla udienza si scarichi il clima  teso che precede il dibattito sulla fiducia che come è noto si svolgerà appunto il 14 dicembre. Decisione saggia quella del neo presidnete della Consulta che certamente non sarà piaciuta al N.M. (leggasi nuovo messia) Fini il quale tra le altre cose non ha mai nascosto, da quando sussurrava nell’orecchio di un procuratore della Repubblica che stava per scoppiare la “bomba Spatuzza”, il  desiderio che ad azzoppare il Cavaliere che in anni lontani lo sdoganò dal campo di concentramento politico in cui era rinchiuso e man mano lo ha fatto partecipe del potere, lo ha fatto diventare vicepresidente del Consiglio, ministro degli esteri e infine presidente della Camera dei Deputati, fossero eventi legati alla persecuzione giudiziaria di cui Berlusconi è vittima da quando è disceso in campo. Il N.M. sperava anzi che il 14 dicembre la Consulta avrebbe reso vulnerabile dalle togfhe rosse il Cacvaliere e la Camera lo avrebbe mandato a casa. La prima speranza del traditore non si è per il momento avverata, quanto alla seconda le notizie spaiono esserepeggiori. Infatti nella giornata di ieri ben 4 deputati della opposizione hanno assunto la decisione di sostenere Berlusconi il 14 dicembre assottigliando la nota linea del Volga bocchiniana di 317 deputati che erano stati contati contro Berlusconi. Ora non sono più 317 e man mano che passano le ore si rafforza il convincimento che anche la Camera darà la fiducia al premiere alla faccia di tutte le congiure e l’uso anomalo, per usare un eufemismo, che Fini sta facendo della presidenza della Camera, al cui pulpito, sempre abusivo, ha commentato la notizia “stigmatizzando, dicono le agenzie, la compravendita dei deputati”, riuscendo ad un tempo ad offendere e diffamare persone che liberamente hanno deciso di sostenere Berlusconi. Ma si sa, quelli che sono andati con lui sono dei martiri mentre quelli che vanno con Berlusconi sono solo servi e venduti.  E non basta. A rendere poco liete queste ore a Fini ci si è messo anche Casini che sebbene pubblicamente non fa commenti è noto non aver gradito l’incontro segreto svoltosi negli uffici del premier tra Berlusconi e il più fidato scudiero di Fini, Bocchino, che era andato a proporre a Berluscon, a nome di Fini,  un reincarico a condizione che si dimettesse prima del 14 dicembre. L’offerta, ancorchè respinta da Berlusconi, non è piaciuta a Casini, non solo per il merito, ma anche per la forma, perchè dell’incontro non ne sapeva nulla e Fini lo aveva tenuto all’oscuro degli accordi proposti a Berlusconi. A peggiorare la situazione ci si è messo anche Bocchino che quando si è visto scoperto ha accusato Berlusconi di aver reso noto l’incontro e il contenuto allo scopo appunto di allertare Casini sul doppio gioco di Fini. Il che può anche essere vero ma non cambia la sostanza, cioè non smentisce che Fini stava giocando di nuovo Casini, come aveva fatto alla vigilia delle elezioni politiche del 2008, quando,  dopo aver giurato che mai più sarebbe andato con Berlusconi, firmò invece  il patto di confluenza di A.N. nel PDL e solo dopo averlo firmato,   informò Casini con una fredda telefonata mentre Casini era in treno. E le brutte notizie potrebbero non s fermarsi qua se è vero che tra molti parlamentari finiani cche non hanno partecipato al vertice che ieri mattina ha deciso di confermare il voto di sfiducia il 14 dicembre ce ne sono molti che stanno valutando la possibilità di sfilarsi da una decisione che ha sapore di suicidio. Per loro, non per Fini che novello Tarzan troverà una fune per trarsi in salvo fregandosene altamente di quelli che cadranno nel burrone. g.