Ci siamo, oggi Silvio Berlusconi parla a Senato e Camera. Sul tavolo c’è la mozione di sfiducia presentata da Gianfranco Fini, alleato con Casini e la Sinistra. Il tentativo di disarcionare il premier che il presidente della Camera ha innescato sei mesi fa dopo due anni di incubazione, giunge quindi al momento della verità. Il compagno Fini ce la farà ad offrire su un piatto d’argento il grimaldello che la sinistra e Di Pietro cercano da sedici anni? In casa Pdl sono ottimisti, il blitz fallirà. Anche se nelle ultime ore la macchina del soccorso rosso ha girato a mille e, come al solito, la Rai ha fatto la parte del leone. Lucia Annunziata si è messa in ginocchio davanti a Fini, invitato ieri per l’ennesima volta e senza contraddittorio nella sua In 1/2 ora. Santoro ha scatenato i suoi segugi fin dentro casa Scilipoti (l’ex Idv che ha abbandonato Di Pietro e potrebbe votare la fiducia) ad aggredire l’anziana madre (91 anni), tanto da procurarle un malore. La Gabanelli ha messo in piedi in tutta fretta un Report-bis sulla casa di Antigua del premier.

I traditori, dopo settimane di trionfanti annunci di nuove maggioranze possibili e terzi poli decisivi, sentono mancare il terreno sotto i piedi e hanno perso la testa. Bocchino esterna ogni ora con la bava alla bocca. L’ultimo appello di Fini è che Berlusconi persegue solo suoi interessi e non rappresenta più i valori del centrodestra. E allora ci piacerebbe sentire oggi in aula i rappresentanti del Fli spiegarci bene e definitivamente alcuni loro valori fondanti. Per esempio. È un valore di centrodestra svendere una casa del partito (quella di Montecarlo) al cognato del capo tramite due società offshore? È un valore del centrodestra negare il fatto, giurare di dimettersi semmai venisse accertato e poi, di fronte all’evidenza, tradire il giuramento? È valore di centrodestra che il presidente della Camera minacci un dirigente Rai per fare avere alla suocera un appalto da un milione e mezzo di euro? È un valore del centrodestra sottrarre dal conto di una fondazione oltre centomila euro per comprare al capo (Fini) una vettura Bmw, pur senza averne diritto? È un valore del centrodestra farsi pagare, come fa Bocchino, i debiti del proprio giornale (il Roma di Napoli) con soldi pubblici sottratti in periodo di crisi al volontariato? È un valore del centrodestra usare, come fa Fini, le strutture della Camera, e il potere che deriva dall’esserne presidente, per fare pressioni su deputati che erano scettici a lasciare il Pdl e confluire nel Fli? È un valore del centrodestra mettere a disposizione della sinistra i voti raccolti da elettori convintamente berlusconiani? È un valore del centrodestra tradire?

Dubitiamo che Fini e Bocchino avranno il coraggio e l’onestà di rispondere a queste domande. Non possono farlo, perché sono codardi e sleali. Hanno disfatto una maggioranza per ambizioni personali e problemi economici (la fusione Forza Italia-An gli ha tolto il controllo della cassaforte del partito). Non hanno progetto politico né elettori. Tra trentasei ore speriamo che il Parlamento certifichi il loro fallimento. IL GIORNALE, 13 DICEMBRE 2010