Gli operai della FIAT mostrano il Giornale e contestano Vendola: sei un traditore

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S’infiamma la polemica sul referendum di Mirafiori. A Torino, davanti alla fabbrica della Fiat, si presenta Nichi Vendola. Arriva per incontrare gli operai davanti alla porta 2 dello stabilimento. Vuole solidarizzare con loro esortandoli alla “resistenza”. Li spinge a non mollare e a respingere l’accordo voluto da Marchionne. Si aspetta di ricevere il plauso ma, a sopresa, gli operai e sindacalisti della Fismic lo contestano.  A scatenare la loro reazione è un articolo pubblicato da il Giornale dal titolo “Sopresa, Vendola a Bari fa il Marchionne”. Evidentemente imbarazzato, il governatore della Puglia ha cercato di negare l’evidenza. E naturalmente ha scaricato la colpa sul nostro quotidiano.
Poi non ha perso occasione per attaccare Palazzo Chigi. E nella foga se l’è presa anche con il Pd, accusato di non aver condiviso la sua battaglia scendendo in piazza per dire no al referendum.

I momenti di tensione sono stati documentati dalle telecamere. Ma Vendola nega l’evidenza: “Credo che abbiano litigato con gli altri delegati, non ho avuto alcuna contestazione, non li ho incontrati proprio”. Poi, stizzito, ha continuato: “Poverini, hanno preso l’articolo de Il Giornale della famiglia Berlusconi, ma il Giornale arriva con molto ritardo perché – ha provato a spiegare il governatore – i giornali pugliesi sono pieni dell’accordo strategico tra il presidente della Regione Puglia con Cgil, Cisl e Uil sulle questioni fondamentali del lavoro e dei diritti sociali”.Ma Paolo Bracalini, autore dell’articolo che ha fatto infuriare gli operai, contesta la versione di Vendola: Vendola, dice il giornalista, dovrebbe spiegare come sia riuscito a inimicarsi in Puglia tutto il sindacato, la CISL, la UIL e la stessa CGIL.

Ovviamente Vendola ha attaccato anche il governo. “Il governo – ha detto Vendola – che avrebbe dovuto svolgere il ruolo di arbitro tra le due squadre, è sceso in campo a gamba tesa dalla parte di Marchionne. Nel momento in cui il governo scende in campo contro i lavoratori è un fatto gravissimo, inaudito perché snatura anche le relazioni industriali”.

Il governatore della Puglia, evidentemente già in campagna elettorale, non ha perso l’occasione per attaccare anche il Pd. Lo ha fatto replicando a Massimo D’Alema, che lo aveva criticato per la sua decisione di presentarsi a Mirafiori: “Qualcuno del Pd è molto più pronto a bacchettare me che gli altri. Non so perché venire davanti ai cancelli di Mirafiori sia così sbagliato, penso che sia più sbagliato non venire qui”.

Da Berlino gli ha indirettamente replicato Berlusconi. “Riteniamo positivo lo sviluppo che sta prendendo la vicenda con la possibilità di un accordo tra le forze sindacali e l’azienda” e suklla Fiat ha precisato che  “la direzione è quella di una maggiore flessibilità nel lavoro”. Sempre sulla Fiat  il premier ha spiegato che in mancanza di un accordo “le imprese e gli imprenditori avrebbero buone motivazioni per spostarsi in altri paesi”.