FINI:IL TERZO INCONGRUO
Pubblicato il 27 gennaio, 2011 in Politica | Nessun commento »
Sul possibile intervento del Quirinale per sciogliere l’anomalia che vede Gianfranco Fini rivestire due ruoli incompatibili come quello di presidente della Camera e di capopartito, la dottrina non ha dubbi: “Il presidente della Repubblica non può certo revocare il mandato a Fini né ad alcun altro parlamentare, perché non ha la disponibilità della presidenza della Camera”, spiega Tommaso Frosini, ordinario di Diritto pubblico comparato all’Università di Napoli. “Il nostro ordinamento non prevede alcun rapporto tra presidenza della Repubblica e presidenza della Camera, al di là della leale collaborazione istituzionale”.
Ma c’è un ma: “Sebbene non possa interferire sul presidente della Camera, il capo dello stato può esercitare la così detta ‘moral suasion’, vale a dire premere su Fini affinché si dimetta dalla carica istituzionale, o si ritiri dal suo ruolo politico”. Napolitano dunque è il solo che potrebbe imporre un aut aut? “Il presidente della Repubblica è l’unico soggetto istituzionale in grado di esercitare una pressione sul presidente della Camera. A fronte di una situazione non più sopportabile, è il solo che possa sollecitarlo a una scelta: abbandonare il ruolo di capopartito per guidare la Camera, o dimettersi dalla presidenza della Camera per fare il leader politico. Non sappiamo come reagirebbe Fini, ma sono la Costituzione e il regolamento della Camera a dettare l’imparzialità; e vederla compromessa è una novità che lascia perplessi in termini di prassi”.
Nessuno chiede certo a Fini di rinunciare alle sue idee, ma a che titolo, nel caso, salirebbe al Quirinale per le consultazioni? Come terza carica dello stato o come rappresentante di un partito che non vuole le elezioni anticipate? “Impossibile ricorrere alla mozione di sfiducia. Fini resterebbe incollato a Montecitorio come fece il presidente della commissione di Vigilanza Riccardo Villari, per rimuovere il quale dovettero dimettersi tutti i membri della commissione. Soluzione impraticabile per tutti i parlamentari”. Fonte: FOGLIO QUOTIDIANO