LA CASA DI MONTECARLO: FINI ANDRA’ DA INDAGATO AL PRIMO CONGRESSO DEL SUO PARTITO PERSONALE
Pubblicato il 3 febbraio, 2011 in Giustizia, Politica | Nessun commento »
Gian Marco Chiocci – Massimo Malpica
Ha sbagliato i calcoli un’altra volta. Travolto dallo scandalo della casa di Montecarlo (di proprietà del cognato Giancarlo Tulliani) il presidente della Camera era certo di presentarsi al congresso fondativo del Fli dell’11 febbraio libero dalla pendenza giudiziaria che lo vede a tutt’oggi sott’inchiesta per truffa. E invece, purtroppo per lui, l’indagato neo-giustizialista Gianfranco Fini, quello che dispensa consigli all’indagato Berlusconi, arriverà all’appuntamento con quest’onta poiché il gip Figliolia ha preferito rimandare al 2 marzo la decisione sull’archiviazione richiesta da una procura sin qui molto attenta a non esporre alla gogna mediatica e giudiziaria l’ex delfino di Giorgio Almirante. Sarà dunque curioso vedere come si comporterà il Grande Moralizzatore di fronte ai suoi fedelissimi, lui che da un po’ di tempo ha scoperto una vena giustizialista «che – per dirla con Storace – porta a chiedere le dimissioni di chiunque sia sotto indagine. Se crede nelle parole che pronuncia, questo è il momento di far seguire i fatti».
Ieri mattina bastava mettere a confronto le facce degli autori dell’esposto de la Destra (Marco Di Andrea e Roberto Buonasorte) con quella, attonita, dell’avvocato-deputato finiano Giuseppe Consolo, per capire come la decisione del gip abbia scombussolato i piani del massimo inquilino di Montecitorio che dal 28 luglio, giorno dello scoop del Giornale sull’appartamento monegasco, si è espresso in ogni sede possibile, per 48 volte, a favore della magistratura. Il giudice ha accolto l’istanza presentata dall’avvocatessa Mara Ebano per conto dei denuncianti de La Destra per vagliare la documentazione proveniente da Santa Lucia che i solerti pubblici ministeri avevano invece bollato come «irrilevante».
Ora non sappiamo se corrisponda al vero quel che minaccia Storace («in questo mese sarà possibile produrre ulteriore documentazione e Fini resterà indagato») ma è sicuro che da Montecarlo rischiano di uscire, a brevissimo, ulteriori rivelazioni sull’affaire immobiliare del Principato. Se saranno rilevanti per la decisione del gip è presto per dirlo. Di sicuro potrebbero avere una certa attinenza col filmato del Tg1 – preannunciato ieri dai ricorrenti contro la richiesta d’archiviazione – nel quale l’imprenditore italomonegasco Garzelli riferisce di aver ricevuto mandato direttamente dal principe Alberto di mettersi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nell’intervista alla tv di Stato Garzelli parla dei suoi rapporti con Tulliani e con la sorella Elisabetta per la sistemazione dell’alloggio al 14 di rue Boulevard Charlotte, e rileva che in una telefonata il cognato più famoso d’Italia gli disse che il giorno prima Fini e la compagna erano stati a Montecarlo e si erano lamentati per aver trovato la casa non abitabile. Se le cose stanno come le racconta Garzelli, siamo di fronte a un altro testimone che smentisce Fini sulla sua presenza a Montecarlo. Il Giornale, 3 febbraio 2011
Ha sbagliato i calcoli un’altra volta. Travolto dallo scandalo della casa di Montecarlo (di proprietà del cognato Giancarlo Tulliani) il presidente della Camera era certo di presentarsi al congresso fondativo del Fli dell’11 febbraio libero dalla pendenza giudiziaria che lo vede a tutt’oggi sott’inchiesta per truffa. E invece, purtroppo per lui, l’indagato neo-giustizialista Gianfranco Fini, quello che dispensa consigli all’indagato Berlusconi, arriverà all’appuntamento con quest’onta poiché il gip Figliolia ha preferito rimandare al 2 marzo la decisione sull’archiviazione richiesta da una procura sin qui molto attenta a non esporre alla gogna mediatica e giudiziaria l’ex delfino di Giorgio Almirante. Sarà dunque curioso vedere come si comporterà il Grande Moralizzatore di fronte ai suoi fedelissimi, lui che da un po’ di tempo ha scoperto una vena giustizialista «che – per dirla con Storace – porta a chiedere le dimissioni di chiunque sia sotto indagine. Se crede nelle parole che pronuncia, questo è il momento di far seguire i fatti».
Ieri mattina bastava mettere a confronto le facce degli autori dell’esposto de la Destra (Marco Di Andrea e Roberto Buonasorte) con quella, attonita, dell’avvocato-deputato finiano Giuseppe Consolo, per capire come la decisione del gip abbia scombussolato i piani del massimo inquilino di Montecitorio che dal 28 luglio, giorno dello scoop del Giornale sull’appartamento monegasco, si è espresso in ogni sede possibile, per 48 volte, a favore della magistratura. Il giudice ha accolto l’istanza presentata dall’avvocatessa Mara Ebano per conto dei denuncianti de La Destra per vagliare la documentazione proveniente da Santa Lucia che i solerti pubblici ministeri avevano invece bollato come «irrilevante».
Ora non sappiamo se corrisponda al vero quel che minaccia Storace («in questo mese sarà possibile produrre ulteriore documentazione e Fini resterà indagato») ma è sicuro che da Montecarlo rischiano di uscire, a brevissimo, ulteriori rivelazioni sull’affaire immobiliare del Principato. Se saranno rilevanti per la decisione del gip è presto per dirlo. Di sicuro potrebbero avere una certa attinenza col filmato del Tg1 – preannunciato ieri dai ricorrenti contro la richiesta d’archiviazione – nel quale l’imprenditore italomonegasco Garzelli riferisce di aver ricevuto mandato direttamente dal principe Alberto di mettersi a disposizione dell’autorità giudiziaria. Nell’intervista alla tv di Stato Garzelli parla dei suoi rapporti con Tulliani e con la sorella Elisabetta per la sistemazione dell’alloggio al 14 di rue Boulevard Charlotte, e rileva che in una telefonata il cognato più famoso d’Italia gli disse che il giorno prima Fini e la compagna erano stati a Montecarlo e si erano lamentati per aver trovato la casa non abitabile. Se le cose stanno come le racconta Garzelli, siamo di fronte a un altro testimone che smentisce Fini sulla sua presenza a Montecarlo. Il Giornale, 3 febbraio 2011