BARBARESCHI A FINI: MEGLIO VENDOLA DI BERLUSCONI?
Pubblicato il 15 febbraio, 2011 in Politica | Nessun commento »
Barbareschi, lei è stato l’uomo che ha scritto il manifesto di Fli presentato a Bastia Umbra, ma non era presenta a Milano. Perché?
“Diciamo che al manifesto ho partecipato insieme ad altre persone… Non sono d’accordo sulla linea, non è un problema di nomine, Fini può decidere la sua classe dirigente. Io pensavo però a un partito che funzionasse da stimolo a Berlusocni, non a quello che sta accadendo. Accordi a sinistra, un partito cavallo di Troia per una magistratura che combatto da Tangentopoli ad oggi…”.
Quindi crede che dietro le parole del presidente di Futuro e Libertà ci sia l’intenzione di allearsi col Pd e Vendola?
“Non è un sospetto, è già un dato di fatto. Alcuni, come me, Viespoli e Urso hanno un’altra linea. Se la linea è quella di allinearsi con la sinistra, il partito non farà più parte della mia storia. Si può criticare Berlusconi ma bisogna tener conto anche delle cose buone fatte dal governo di centrodestra, come la riforma Gelmini che tra l’altro abbiamo votato”.
Urso e Viespoli hanno minacciato l’addio. Cosa succederà?
“C’è molta perplessità, ognuno di noi ha storie diverse, alcuni di lungo corso devono misurarsi con una nuova classe dirigente che li sta scavalcando”.
Usciranno dal partito?
“Tutto è possibile. A Bastia Umbra ricordo 7-8.000 persone, mi sono emozionato. A Milano invece c’è stata una scarsa affluenza e freddezza generale. Anzi, la standing ovation è arrivata sì, ma per Urso. Mi auguro che i leader ascoltino la base e non la prendano in giro”.
Ci crede al Terzo polo?
“Sinceramente no, non è possibile una trasversalità così ampia”.
In pratica, dalla ex Democrazia Cristiana agli eredi del Movimento sociale…
“Io, tra l’altro, del Terzo polo ho saputo in tv. Questo per dire della trasparenza del partito”.
Non la convince l’organizzazione di Futuro e Libertà?
“Siamo andarti via in polemica con il ‘partito del predellino’. Volevamo una classe dirigente scelta con più giustizia, ma se avremo il ‘Predellino 2, la vendetta’ non va bene. C’è molta confusione. Quando sul Secolo d’Italia ho letto interventi di Scalfari, Gad Lerner, Travaglio, lì ho capito che non era più il mio partito, qualcuno evidentemente voleva la benedizione culturale della sinistra al caviale…”. LIBERO, 15/02/2011