Roma – Dopo Menardi saluta anche Pontone. E Saia ci sta pensando. La decisione di Gianfranco Fini di affidare la vicepresidenza del neonato movimento a Italo Bocchino sta creando non pochi mal di pancia dentro Fli. Il senatore Franco Pontone è in procinto di lasciare il gruppo di Futuro e libertà al Senato. La decisione, a quanto si apprende da fonti della maggioranza, è presa. L’ex amministratore di An, uomo decisivo nell’affaire Montecarlo, da tempo in “sofferenza” in Fli, non solo sta per formalizzare il suo addio al gruppo nel giro di poche ore, anche se gli è stato chiesto un rinvio di qualche giorno, ma avrebbe deciso di tornare al gruppo del Popolo della libertà.

Anche Saia verso l’addio “Fli, finché non si va al voto, non esiste. Esiste perché ci sono dei parlamentari che hanno messo in gioco la loro faccia e se vogliamo, chi ha lasciato il governo, anche le loro sedie. Finché non c’è questa prova sul territorio elettorale credo che la prima preoccupazione di chi governa il partito dovrebbe essere quella di tenere tutti i pezzi insieme”. Così Maurizio Saia, senatore di Futuro e Libertà ad Affaritaliani.it analizza lo stato in cui versa il partito a Palazzo Madama. Poi rivela: “Si sono sminuite le porzioni del partito più moderate: un chiaro segnale verso una nuova rotta non concordata. Poi, non nascondo, che sul piano dei rapporti umani il gruppo al Senato ha sofferto della sindrome dell’abbandono”. E su una sua possibile fuoriuscita dice: “Sto valutando la situazione”.

Baldassarri: ci sto pensando “Sono in profonda riflessione”. Così risponde al Velino il senatore Fli Mario Baldassarri in merito alla travagliata situazione che sta vivendo il gruppo futurista a Palazzo Madama dopo la fuoriuscita di Menardi e quella ventilata di Pontone nelle prossime ore. E su queste due defezioni Baldassarri taglia corto: “No comment”.