SANREMO 2: LE PAGELLE DI ALDO GRASSO
Pubblicato il 20 febbraio, 2011 in Costume, Cronaca, Musica | Nessun commento »
6 – Gianni Morandi
Non si può voler male a Morandi. Come presentatore è un disastro, non ha i tempi, non ha presenza scenica, sparisce in mezzo alle sue vallette e ai suoi valletti, ha la schiena un po’ incurvata, tipica di noi, braccia scampate all’agricoltura. Ma è un maratoneta della simpatia.
9 – Roberto Benigni
Impresa ardua la sua: tenere un’appassionata lezione di storia patria e sdoganare l’Inno di Mameli. Fra le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia finora è stata la performance più riuscita, capace di unire profondità di pensiero e senso dell’ironia. Quando riuscirà a liberarsi di Lucio Presta (la paga s’è desta)?
Gianni Morandi con Luca e Paolo a Sanremo 2011
4 – Antonella Clerici
L’idea di aprire il Festival di Sanremo esibendo la figlioletta è da Telefono Azzurro. Tanto più che lo scorso anno, a proposito di Povia, le fu chiesto: «Manderebbe sua figlia sul palco a ballare su una canzone sull’eutanasia?» E lei: «Assolutamente no, ma io non la vorrei vedere in generale sul palco».
6 – Belén Rodriguez
Con quella bocca (peccato l’innaturale rigonfiamento del labbro superiore) può dire ciò che vuole, tanto chi la sta a sentire? È un belvedere naturale, piovuto dal cielo, cui non mancano sorrisi e mosse accattivanti. A volte appare fin troppo truccata, ma se apparisse in scena indossando un sacco di iuta ci chiederemmo chi è lo stilista. Riesce anche a ballare con sufficiente disinvoltura..
5 – Elisabetta Canalis
Legnosa come un sughero sardo e stonata più di una campana, la misteriosa Mrs Clooney ha raggiunto l’apice della sua presenza all’Ariston con la simultanea dell’intervista a De Niro (sembrava la sorella di Mr. Brown di Andrea Pellizzari, difficile immaginare i suoi colloqui con George). «La tv non mi interessa -ha detto- io sono fatta per la vita tranquilla, voglio orari da ufficio». Da impiegata farebbe sfracelli.
6 – Luca & Paolo
Divertenti ma anche molto ambigue (con sospetto di par condicio) le loro battute e soprattutto le loro instant song, grande retaggio dei Cavalli marci. Non si è capita bene la loro presenza «disturbatrice» a Sanremo, ma sono bravi a tenere la scena, hanno salvato il gruppo dei presentatori.
5 – Mazza & Mazzi
Sembrano usciti dalla canzone di Nino Taranto: «Mauro Mazza e Marco Mazzi si sposarono a Sanremo. Però/il connubio fu infelice, un inferno diventò/Lui diceva: “Pe’ ‘sto Mazzi/ho perduto ogni sollazzo”/Lui diceva: “Questo Mazza/che fastidio che mi dà…”». Il Festival vive nonostante loro (e il mitico Marcolin di Raitrade).
Antonella Clerici a Sanremo con la figlia
7 – Gaetano Castelli
Ogni anno, una delle componenti più apprezzabili di Sanremo è la scenografia. Grazie a un sapiente uso dell’elettronica (l’effetto 3D dei ledwall), l’Ariston diventa televisione, con quella grande spirale capace di arricchire sontuosamente tutta la scena. Bisogna solo trovare un posto al gobbo, se no sembrano tutti miopi.
4 – Robert De Niro
Quando in America un attore va a promuovere un suo film si prepara, e bene. Di solito racconta fatti esilaranti, curiosità, aneddoti, insomma si guadagna la pubblicità gratuita (per l’occasione Manuale d’amore 3 di Giovanni Veronesi) con battute frizzanti. A Sanremo Bob è parso pleonastico.
5 – Duccio Forzano
Con il suo gusto da grande illustratore, pur privo di un riconoscibile segno registico, ormai è diventato il regista di corte per eccellenza. Purtroppo si è perso la scena della vita. Avrebbe dovuto avere il coraggio di mostrare con più insistenza i volti dei papaveroni Rai e dei politici mentre si esibiva Benigni. Roba da George Grosz.