LIBIA IN FIAMME: IL REGIME DI GHEDDAFY FA STRAGE FRA I DIMOSTRANTI.
Pubblicato il 22 febbraio, 2011 in Politica estera | Nessun commento »
Continuano a seminare il terrore gli aerei caccia e i mercenari al soldo del regime di Gheddafi che, secondo i testimoni, sparano sui civili. Chi è sceso in piazza è esausto da una dittatura che dura da oltre quarant’anni e vuole costringere il colonnello ad andarsene. Le Nazioni Unite hanno parlato di crimini contro l’umanità e chiesto l’apertura di un’inchiesta per accertare l’effettivo numero di vittime e le responsabilità. Responsabilità rigettate da Gheddafi che, per smentire le voci che lo davano in fuga dalla Libia, è apparso in tv assicurando: “Vedrò i giovani in Piazza Verde per dimostrare che sono a Tripoli e non in Venezuela, e smentire le televisioni, questi cani”. La tv di Stato ha anche smentito i massacri bollandoli come “menzogne”.
Per l’International Coalition Against War Criminals, una rete di organizzazioni non governative formatasi nel 2009 per monitorare il conflitto israelo-palestinese dall’inizio delle proteste ci sono stati almeno 519 morti.
Intanto dopo i rallentamenti nel flusso di gas, l’Eni ha chiuso il gasdotto GreenStream, quello che rifornisce l’Italia. L’azienza ha assicurato che il blocco non compromette la sicurezza energetica dell`Italia, visto che siamo ormai verso la fine della stagione invernale e il livello degli stoccaggi è stato definito “rassicurante”.
Berlusconi ha dichiarato che quelle del regime libico sono “violenze inaccettabili“, mentre il governo ha fatto sapere che “l’Italia è vicina al popolo libico che sta attraversando un momento tragico della sua storia”. E il ministro degli Esteri Franco Frattini riferirà in Parlamento domani pomeriggio.
Per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano le violenze in Libia devono cessare e alle “legittime richieste di riforme e di maggiore democrazia che giungono dalla popolazione” devono essere fornite risposte. Il capo dello Stato ha parlato di una “cieca repressione“.
Ed è un fatto, invece, che la nave della marina militare Francesco Mimbelli salperà da Taranto per posizionarsi al largo delle coste libiche. Si tratta di un cacciatorpediniere lanciamissili, unità multiruolo con un equipaggio di circa 400 persone, specializzata nella difesa dello spazio aereo.
E con il passare delle ore proseguono i rimpatri dei cittadini occidentali che vogliono lasciare la Libia. Un C-130 dell’aeronautica militare italiana farà rientrare i primi 100 italiani dalla città libica secondo quanto confermato dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa. E un volo speciale Alitalia, un Boeing 777 da 291 posti affiancherà i voli di linea per consentire in tempi rapidi il rientro degli italiani. Un volo portoghese ha già lasciato il Paese utilizzando lo spazio aereo maltese e vari altri paesi stanno inviando aerei per recuperare i propri cittadini. (TMNews)