UNA REPUBBLICA FONDATA SULLA CASA, di Marcello Veneziani
Pubblicato il 22 febbraio, 2011 in Costume | Nessun commento »
E gli arresti domiciliari da noi sono l’unica punizione che somiglia a un premio. Sì, però è vero anche l’inverso: quanti italiani, avendo la possibilità di affittare o comprare una casa aum-aum, si sarebbero tirati indietro? Quasi nessuno, per la stessa ragione di prima, perché considerano la casa un valore assoluto, non negoziabile, rispetto a cui l’etica è relativa. Se dici di no alla casa, è come se disprezzi la tua famiglia e metti in mezzo a una strada i tuoi figli che, come recita la costituzione materiale del Paese, so’ piezz’e core. Perfino il candidato sindaco di Milano, il vendoliano Giuliano Pisapia, si è trincerato dietro la mozione degli affetti per giustificare la casa del Pio Albergo Trivulzio alla sua compagna. Sembrava Vecchioni…
Di questa vicenda a me restano due crucci in più. Il primo è per la brutta fine che fanno le opere di beneficenza. Se dai una cosa a fin di bene, al vecchio Msi o alle opere pie, vedi che porcate combinano. Questi esempi sono un’istigazione a una vita dissoluta per i vecchi moribondi. Non lasciate niente perché poi se la godono i furbi. Il secondo è per fatto personale. Il 16 febbraio del 1992 venni a inaugurare a Milano la metrò con capolinea Bisceglie, il mio paese natìo, e mi fu dato dal sindaco come premio per il discorso un libro sul Pio Albergo Trivulzio. Il giorno dopo scoppiò Tangentopoli partendo proprio dal Pio Albergo Trivulzio. Mi sento l’unico fesso che dal Pio Albergo Trivulzio non ha avuto una casa né una tangente, ma un libro illustrato.