La sfolgorante carriera politica di Fasano n.2 : da vicesindaco (nella foto in corteo alla “festa grande” del 1991) a ruota di scorta di improbabili geni.
“Cornuto e mazziato” è il proverbio che meglio può raffigurare ciò che è successo al povero Giambattista Fasano (Giamby per gli amici) che da vicesindaco è stato retrocesso a soldato semplice, avendo ceduto posto e passo, ad un altro, dotato, dicono, di spiccate, ancorchè sconosciute (chissà per quanto), qualità private e pubbliche.
I rumori si sentivano in giro da una quindicina di giorni, ma da stamattina sono diventati colpi di cannone.
Toritto ha una nuova (si fa per dire ) giunta comunale, nominata dal sindaco Geronimo dopo aver revocato la precedente “nella logica della rotazione…. allo scopo di mantenere alto (sic) il livello di buona amministrazione” si legge nel decreto n. 1 del 21 febbraio 2011 con cui il sindaco, senza tanti complimenti, ha buttato fuori dalla giunta Fasano, unico, in verità, che risulta essere stato “rotato” ( o matato?!), visto che tutti gli altri assessori sono stati confermati( o richiamati in servizio come il Geronimo Filippo che si è ripreso il posto che provvisoriamente aveva affidato ad una sua sostituta esterna).
Povero Fasano! Poco meno di due mesi fa si era dimesso, ufficialmente disgustato ( a sentir lui) dalla “mancanza di rispetto” nei confronti della sua famiglia da parte di altri componenti della maggioranza. Dimissioni che lo stesso Fasano aveva definito “irrevocabili”, dichiarando, a destra e a manca, più a destra che a manca, di essere pentito di essersi schierato nel 2009 con quelli che pensava fossero il “meno peggio” (leggi Geronimo) rispetto a quelli che considerava il “peggio del peggio” (leggi Gagliardi), ovviamente attribuendosi il ruolo di supremo giudice degli altri, lui, che in materia di comportamenti politici, e non solo, ha molto da imparare e poco da insegnare e soprattutto non risulta che abbia mai dato prova di essere migliore degli altri ( e per decenza non scendiamo nei particolari che farebbero arrossire anche un toro!).
Poco meno di un mese fa, però, colpo di scena.
La Gazzetta annuncia che “il vice sindaco non lascia” , registrando prima la dichiarazione di Geronimo che si dice “soddisfatto del chiarimento intervenuto e per la piena solidarietà espressa dalla maggioranza a Fasano per gli attacchi verbali ricevuti” e poi la poetica dichiarazione di Fasano che dice, “sento il dovere se non l’obbligo di ritirare le dimissioni perché momenti come questi (gli insulti alla memoria del padre?!) servono per rinsaldare i rapporti di amicizia….”. Contento lui….
Insomma, poco meno di un mese fa, tutto sembrava essersi concluso a tarallucci e vino, con il Giamby che si riprendeva il suo posto di vicesindaco e il suo bravo stipendio di 1300 euro al mese su cui non sputa nessuno, soprattutto chi fa fatica a pagare un caffè che sia uno.
Invece, da stamattina, e sono passate si e no due settimane dal comunicato della Gazzetta, il povero Giamby risulta essere stato, lui e lui solo, rimosso (cacciato?!) e per di più umiliato, visto che non gli è stato consentito di rassegnare le dimissioni per salvare la faccia, è stato ridotto a rango di comparsa, dopo aver dato il contributo decisivo alla riconferma di Geronimo, e infine è da oggi costretto a reggere il moccolo sia a chi, secondo quanto da lui stesso raccontato, avrebbe “mancato di rispetto” alla sua famiglia, sia agli altri che nella maggioranza hanno fatto finta di sostenerlo e poi si sono defilati, preferendo rimanere coperti, piuttosto che correre il rischio di fare la stessa fine di Fasano, visto che nel frattempo si sono rincorse voci di lanzichenecchi pronti a farsi avanti per entrare nella maggioranza eventualmente a corto di numeri.
Chiunque, al posto di Fasano, avrebbe dato le dimissioni anche da consigliere comunale prima che fosse stato reso pubblico l’umiliante decreto sindacale, ma anche per far questo ci vuole stomaco e coraggio. E stima di sé. g.