Caricate, mirate, fuo­co. Giuliano Ferra­ra ha il coraggio di chi sa ridere in fac­cia al plotone d’esecuzio­ne. La scelta di andare su Raiuno, dopo il Tg, è in questo clima da caccia al berlusconismo una sfida a viso aperto. Non gli ri­sparmieranno nulla. Di­ranno che è venduto, prez­zolato, becero, volgare, una miserevole macchina del fango. Diranno che la sua intelligenza, la sua cul­tura, la sua ironia, sono un bluff che finalmente viene smascherato. Non ci sarà più un cane a leggere il Fo­glio come un quotidiano elegante e raffinato. La sa­tira intelligente si scatene­rà sulla ciccia e sui chili di troppo. Lo accuseranno di avere qualche parente camorrista e gli rinfacce­ranno di non essere come Bocchino al di sopra di ogni sospetto. L’Elefanti­no verrà linciato in piazza con la stessa ghigliottina con cui hanno tagliato la testa ai servi del padrone. L’odio verso il Cav ha vin­to su ogni sentimento ra­gionevole. I giacobini han­no messo a tacere i mode­rati e si sono inventati un Paese sotto dittatura. Quando provi a spiegare, parlare, si mettono le ma­ni alle orecchie e ti danno del venduto. Scusate, ma ci siamo rotti le scatole di questa storia. Ferrara non può andare in Rai, Travaglio sì. Il Gior­nale qualsiasi notizia dia è fango, Repubblica e Fatto posso sputtanare chiun­que non la pensi come lo­ro perché è libertà di stam­pa. Il Giornale manipola il linguaggio, loro fanno giornalismo d’inchiesta. Se Ostellino sul Corriere prova a esprimere una mezza opinione viene marchiato d’infamia e fini­sce nelle retrovie. Ma nes­suno alza la mano per dire che gli editoriali del Fatto sparano puntualmente sulla dignità umana degli altri. Avete mai letto cosa scrive Travaglio di Ostelli­no? Non contrasta le sue idee, punta a denigrare l’uomo. Qualche sera fa il comi­co Vergassola, in tv sul di­vano della Dandini, ha sparato una battuta: «Ber­lusconi ha chiesto il nume­ro di telefono di Naomi Campbell? Gli mancava una negra per finire la col­lezione ». L’avesse detta qualcuno vagamente non anti Cav sarebbe stato massacrato. In quel caso non è satira, ma razzismo. Ma nessuno qui, in questo giornale bastardo, darà mai del razzista a Vergas­sola. È satira, più o meno divertente, più o meno vol­gare. C’è sempre qualcuno, però, che si sveglia per im­partire la sua lezione di giornalismo. I rimbrotti, chiaramente, sono per noi. L’ultimo è Pierluigi Battista. Pigi si scandaliz­za in video, sulla rubrica che ha sul Corriere Tv , il Sorpasso, per il titolo del Giornale sugli arresti in Pu­glia. È uno scandalo che mette in forte imbarazzo il Pd, svela malcostumi e rac­comandazioni, e sfiora an­che il pio Vendola. L’accu­sa è che non siamo garanti­sti. Abbiamo già condan­nato il senatore Tedesco. Non è così. Per noi Tede­sc­o resta innocente fino al­la sentenza. Ma non si può non notare che la Puglia di Vendola non sia un paradi­so di etica sanitaria. Non si può non registrare che l’ex assessore Tedesco è stato portato in Senato per salvarlo dallo scandalo. Non si può non vedere, og­gi, che la notizia barese è stata nascosta da chi cam­pa con le procure antiber­lusconiane. Minimizzata. Da Fatto , Repubblica ,Uni­tà e dallo stesso Corriere . Per Battista questa è la pro­va che non­bisogna crede­re più di tanto a quello che scrivono i giornali. Com­preso il suo, che l’editoria­li­sta del Corriere evita di ci­tare. Ma quale mostro il buon Battista sbatte in pri­ma pagina? Il Giornale , na­turalmente. Siamo alla fie­ra dell’ipocrisia. È ora che i maestri del giornalismo comincino a guardare il fango che sprizza dai loro occhi. Oppure siete trop­po ciechi per vederlo?