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lla Camera, negli ultimi due giorni, si è vissuto un clima da vero e proprio saloon: è rissa permanente sul processo breve, la legge che prevede un taglio ai tempi per la prescrizione nel caso in cui si è incensurati. Il direttore di Libero, Maurizio Belpietro, parla del testo con il suo relatore, il parlamentare del Pdl Maurizo Paniz. Il colloquio è andato in onda ne La Telefonata di Mattino 5.

Ci vuole spiegare perché la sua legge divide così tanto maggioranza e opposizione?

Francamente non ne ho idea. Chi conosce la legge sa che è una legge di civiltà che introduce un principio, per effetto del quale gli incensurati vanno trattati in maniera leggermente migliore rispetto ai recidivi. Tutto ciò a differenza di quanto accade ora, perché in questo momento la legge in vigore fa sì che incensurati e recidivi, quanto ai tempi di prescrizione, siano trattati in maniera analoga. Io non credo che sia giusto, perché credo che chi è incensurato abbia diritto a un trattamento diverso da chi è già stato condannato, perché ha una progosi di delinquenzialità che è diversa.

La accusano però di usare due pesi e due misure, e dicono che è incostituzionale questo.

Questa legge interviene su un testo normativo che è in vigore da cinque anni e che divide in tre categorie. La terza è quella dei delinquenti abituali.

Quindi già ora non tutti gli italiani sono uguali davanti alla legge?

Ci sono incensurati e recidivi, messi nella stessa categoria, e poi i delinquenti abituali. Hanno tre trattamenti differenziati. Per i termini di prescrizione è più pesante per i delinquenti abituali. A me pare che trattare nello stesso modo incensurati e recidivi, inseriti nella stessa categoria, sia sbagliato.

Paniz, ma dicono che il suo provvedimento farà andare in archivio 150mila procedimenti giudiziari.

E’ una bugia autentica. In archivio non andrà nessun procedimento. E’ espressamente preciso che la norma non si applichi al secondo o terzo grado, che potrebbero subire una conseguenza letale.

Tipo il caso Tanzi?

Non subiràè nessuna consegueunza. Si applica solo ai processi di primo grado, perché se i processi di primo grado subiscono gli effetti di questa norma vuol dire che sarebbero comunque destinati alla prescrizione. Quindi, dichiararla sei mesi prima o sei mesi dopo agli effetti penali è la stessa identica cosa.

Lei è il realtore di questo disegno di legge. Quando verrà approvato?

Penso nel corso della settimana prossima.

Con altre polemiche immagino?

Io credo che ce ne saranno altre, ma credo che nascano da una situazione di fondo che affonda le sue radici a due o tre anni fa, quando questa legge era nata. Quando è nata ed approvata dal Senato, effettivamente, nel testo originario ammazzava qualche migliaia o forse qualche decina di migliaia di processi. Prevedeva dei tempi stretti per la celebrazione dei processi. Avendo io previsto che questa legge non si applichi più ai processi in corso, questo effetto non si verifica. Credo che molti abbiano un convincimento totalmente sbagliato generato dal convincimento che la legge sia rimasta immutata nell’effetto letale che oggi non c’è più.

Dicono che questa legge serva a Berlusconi per accorciare il suo procedimento. Che risponde?

E’ totalmente indifferente per il presidente Berlusconi. Il processo Mills si prescrive a gennaio dell’anno prossimo. Da qui a gennaio tutti i cittadini italiani sanno che non potrebbero mai essere celebrati tre gradi di processo per il presidente Berlusconi.

E’ impossibile, tecnicamente, arrivare a sentenza definitiva.

E sono già passati undici anni, e non siamo nemmeno vicini alla conclusione del primo grado, e poi mancano anche il secondo e il terzo. La prescrizione sarebbe matematica al gennaio del 2012 senza cambiare alcunché. Quindi dichiararla a gennaio del 2012 o dichiararla a settembre o a maggio del 2011 non cambia assolutamente niente. Per tutti gli altri processi di Berlusconi, il tempo per completarli è talmente lontano, che i giudici fanno in tempo a fare primo, secondo e terzo grado indipendentemente dal fatto che abbiano prescrizione più o meno veloce.

Non si prescrive nulla. Paniz, lei è anche un avvocato. Ma secondo lei in questo clima c’è la possibilità di fare una riforma della giustizia?

Si deve fare la riforma, con il massimo della collaborazione di tutti. Tutti devono capire che i cittadini italiani non sono contenti di come funziona la giustizia oggi.

Ma qualcuno dell’opposizione c’è che ha la disponibilità di parlare con voi per la riforma?

Qualcuno c’è. Anzi, più di qualcuno.

Sul processo breve le hanno detto qualcosa?

Ci sono molte persone che riconoscono a quattr’occhi che è una norma di civiltà assolutamente giusta. Ma ci sono anche considerazioni di carattere politico per le quali si tenta di raggiungere un obiettivo politico, quello della denigrazione della maggioranza, per poter raggiungere qualche risultato mediatico che consenta di dimostrare che questo Stato è ingovernabile. E’ un effetto che però con questa legge non ha nulla a che fare.