ECCO IL VIZIO DEI SANTONI: PRENDERSI SUL SERIO
Pubblicato il 3 giugno, 2011 in Politica | Nessun commento »
Giuliano Ferrara è un vulcano mai spento. Il direttore del Foglio ha convocato in un teatro di Roma gli stati generali dei servi di Berlusconi, una sorta di rivolta di presunti schiavi contro il padre padrone al quale, oltre a dirgliene un paio, andrebbero inoltrati a fine giornata anche dei consigli non richiesti e possibilmente intelligenti. Impresa ardua, anche se oltre a Ferrara, mercoledì saranno a Roma direttori di giornali di centrodestra, opinionisti, intellettuali e fancazzisti, forse anche nani e ballerine perché l’ironia e il gioco sono armi spesso più efficaci dello spadone.
Lo sapeva bene Indro Montanelli che con due battute e un controcorrente sapeva distruggere avversari politici e dare una mano ad amici in difficoltà partendo proprio dalla loro dissacrazione. Non mi permetto di competere, ma in effetti il prendere tutto e tutti sul serio produce più danni che altro. Ieri, ultimo esempio, il presidente Napolitano si è indispettito perché Berlusconi si è permesso, alla sfilata del 2 giugno, di toccare re Juan Carlos, cosa proibita dal protocollo. Si può prendere sul serio una simile polemica? Vogliamo aprire un dibattito sul perché il presidente di una repubblica nata su un regicidio (politico), che per cinquant’anni ha vietato agli eredi reali l’ingresso nel Paese, senta il bisogno di difendere ridicoli privilegi dei reali di Spagna? Ma per favore. Dobbiamo prendere sul serio Nichi Vendola, quello che vuole consegnare Milano ai fratelli rom? Oppure credere alle favole di De Magistris, il pm che ha dovuto lasciare la magistratura il giorno prima di essere cacciato dai suoi colleghi?
Basta prendere sul serio Santoro, che ancora ieri sera si è preso sul serio da solo al limite del ridicolo. E cosa vogliamo dire di Adriano Celentano, grande cantante ma soprattutto grandissimo paraculo sulla nostra pelle grazie appunto al fatto che lo prendiamo sul serio. Ieri sera ad Annozero , Celentano ha avuto microfono aperto senza condizioni (cosa vietata al presidente del Consiglio che per tre interviste è finito indagato). L’antinuclearista, ambientalista maniaco Celentano ci ha fatto l’ennesima predica sul progresso cattivo. Celentano appartiene a quella casta di privilegiati che può permettersi di predicare bene e razzolare male senza che nessuno glielo contesti. Perché non parliamo di quanto inquinamento ha prodotto il fabbricare i milioni di dischi, nastri magnetici e cd che hanno reso miliardario il molleggiato nazionale? Perché Santoro non manda un inviato a raccontare la reggia di cemento e acciaio che Celentano ha costruito in un bosco della verde Brianza?
Che vetture, che tecnologia usa Celentano per spostarsi, soddisfare capricci e necessità? Lui vuole vivere nel 2011 con tutte le comodità del tempo e rimandare noi nella via Gluck tutta prati e cascine. Il progresso ha prodotto disastri come Chernobyl, ma anche scoperte che hanno salvato la vita a milioni di persone. Parlare dei primi e tacere sulle seconde è scorretto e da mascalzoni. Insomma, siamo circondati da gente che manipola la verità e ci prende in giro. Noi dovremmo prenderli sul serio. Che il centrodestra ritrovi velocemente la capacità di fare, ma anche quella di ridere su accuse tarocche e deridere falsi santoni. Alessandro Sallusti, Il Giornale, 3 giugno 2011