Due schiaffi, uno dei quali durissimo, all’Italia. Prima per 6 voti a 3 il Supremo tribunale federale di Brasilia, dopo una discussione fiume, ha rigettato senza nemmeno analizzare nel merito il ricorso presentato dal governo italiano nei confornti della decisione dell’ex presidente Lula di non estradare il terrorista rosso Cesare Battisti. Secondo i giudici brasiliani, la decisione di Lula è internazionale, e come tale non può essere contestata da un governo differente da quello verdeoro. Poi la terribile, sanguinosa, beffa: Cesare Battisti è libero. Dopo la decisione sulla non-estradizione, la Corte ha dibattuto sul rispetto da parte di Lula del trattato di estradizione in vigore con l’Italia. Dalla decisione sarebbe dipesa la liberazione di Battisti, in carcere da quattro anni. Il tribunale ha deciso che non ci sono state violazioni: Battisti, poiché non considerato estradabile, può tornare in libertà, alla faccia dei quattro omicidi e dell’ergastolo che pende sulla sua testa. Durissime le reazioni in Italia. Il premier Silvio Berlusconi ha espresso il suo “vivo rammarico” per la decisione che è arrivata da Brasilia, e poi ha aggiunto che “l’Italia continuerà la sua azione e attiverà le opportune istanze giurisdizionali per assicurare il rispetto degli accordi internazionali che vincolano i due Paesi”. L’ultima strada che il nostro Paese può percorrere per assicurare Battisti alla giustizia, ora, è quella del ricorso presso la Corte internazionale dell’Aja. Per l’Unione Europea, ha spiegato la portavoce della commissaria alla Giustizia, Viviane Reding, “il rilascio e la mancata estradizione di Battisti restano una questione bilaterale tra Italia e Brasile”.

.……..Se il Brasile fosse la Libia o come la Libia,  ci aspetteremmo che il presidente Napolitano, indossando uno dei suoi eleganti doppiopetti, ordinasse all’Aereonautica italiana di andare a bombardare Brasilia dove stanotte si è commessa una grave ingiustizia ai danni dell’Italia, del suo Capo, del suo Gocverno, del suo Parlamento, sopratutto del suo Popolo. Ma non accadrà. E non accadrà nulla, salvo le dichiarazioni di rito, le deplorazioni di facciata, il dolore per i familiari dei morti innocentiassassinati da un teppista da quattro soldi che si è trasformato in  squallida icona della sinistra mondiale per sottrarsi alla pena inflittagli per gli omicidi compiuti.  Rimarrà sulla sedia a rotelle il povero Torreggiani, il figlio dell’orefice assassinato da Battisti a Milano, rimasto a sua volta ferito e costretto da allora ad un vita da paraplegico. Certo,  gli perverranno le solite dichiarazioni di solidarietà, ma fra qualche giorno rimarrà solo con il suo dolore e il suo tormento, con la sua rabbia e il suo disatteso diritto alla giusitizia, con la g minuscola, quella che si è presa gioco di lui e dei tanti come lui per i quali giustizia non ci sarà mai. A Brasilia, l’ex operaio Lula  brinderà con il suo protetto  che ha salvato dal carcere dove doveva marcire sino alla fine dei suoi giorni per espiare gli assassinii compiuti e un giorno o l’altro magari ritornarà pure  in Italia per essere ricevuto con tanto di corazzieri che gli presenteranno le armi. E gli italiani? e l’Italia? Rimarranno con le braghe in mano a fare la figura degli scemi. Perchè, naturalmente, si manterranno tutti i rapporti commeciali con il Brasile e chissà, in un prossimo futuro, anche quelli artistici, magari avendo di fronte a rappresentare il Brasile proprio Battisti.Che vergogna per l’Italia e gli italiani. p.

P.S. Per l’unione Europea la faccenda Battisti riguarda solo i rapporti Italia-Brasile. Proprio come per l’invasione degli immigrati. Insomma noi stiamo in Europa solo per farci contare i peli delle scope. Per il resto dobbiamo vedercela da soli. Che ci stiamo a fare im Europa?