L’AMORE PIU’ PURO E’ QUELLO AUTARCHICO, di Marcello Veneziani
Pubblicato il 27 giugno, 2011 in Costume | Nessun commento »
La palma d’oro della settimana va al Testimonial Universale e valoroso oncologo Umberto Veronesi che ha detto: l’amore più puro è quello omosessuale, perché è fine a se stesso e non mira a procreare. Capisco il professor Veronesi, e non mi riferisco all’età grave, ma con la sua fama di tombeur de femmes e di padre plurimo aggravato, con tanti figli, forse vorrà scusarsi di aver ingravidato troppo. Da estremista solitario, radicalizzo la sua tesi e la porto alle conseguenze estreme: se è così, l’amore più puro è quello del masturbatore che non contamina eros con i corpi ma vive la passione erotica allo stato ideale, nell’immaginazione, appena aiutato da una mano. Evviva Onan, che non è la posizione erotica del nano capovolto, ma è il biblico personaggio che amava il sesso solitario, o se vogliamo elevarlo, il vizio leopardiano. Quella sarebbe la vera purezza, professore, il sesso autarchico e idealista, altro che quel groviglio di corpi, quel pasticcio di saliva, sudore e sperma. Per non gettare il bambino con l’acqua sporca, Veronesi getta il bambino, così l’acqua torna pulita.
A nobilitarla, la sua tesi è l’applicazione della teoria di Schopenhauer: per lui l’amore è una trappola della specie, si serve dell’istinto sessuale per perpetuarsi tramite gli arrapati. Ma la teoria di Schopenhauer è caduta miseramente sul preservativo: con il condom, la pillola o la spirale, si aggira l’astuzia della specie per riprodursi, eppure non è cessato l’impulso erotico. Il suo messaggio, professore, è brutto, in una società senza figli e con famiglie in crisi. E non perché sia una marchetta ai gay, ma perché degrada il ruolo dei genitori e la procreazione.
Se l’omosessualità è pura, la paternità è sporca. Leggevo la battuta di Veronesi la mattina del 24 giugno. Era San Giovanni e per la prima volta nella mia vita non potevo fare gli auguri a mio padre e sentire ogni anno più flebile e accorato il suo ringraziamento. Se non ci fosse stato il suo amore impuro con mia madre, non sarei qui. E così i miei figli, e voi tutti, e lei, professore. Se quell’amore era impuro, preferisco vivere in una sporca società. Al diavolo la purezza. Il Giornale, 27 giugno 2011