LA SOPRESA DI UN PDL DIVERSO, l’editoriale di Mario Sechi
Pubblicato il 30 agosto, 2011 in Politica | Nessun commento »
C’erano tutte le premesse per un’altra delusione, ma non abbiamo mai abbandonato l’idea che la manovra si potesse migliorare e perciò in queste settimane Il Tempo è stato un pungolo continuo sul governo, la maggioranza e l’opposizione. Siamo realisti, non siamo nel mondo ideale, ma dopo il vertice di maggioranza la manovra ha un volto migliore. Silvio Berlusconi ha recuperato lo spirito del 1994 e cancellato il contributo di solidarietà, una Super-Irpef che pesava su chi già dichiara i redditi e paga le tasse, un provvedimento che tradiva la storia del Pdl. Questa decisione dimostra che eravamo nel giusto. L’abolizione delle Province, altra battaglia del nostro giornale, avverrà per via costituzionale, insieme al dimezzamento dei parlamentari. Il disegno di legge verrà presentato subito. Ne auspichiamo un percorso rapidissimo. I cittadini hanno bisogno di segnali concreti. Si poteva fare di più? Certo, ma i governi di coalizione hanno il limite del compromesso e con questo bisogna alla fine fare i conti. È soprattutto il risultato politico, in prospettiva, ad essere positivo per il centrodestra. Dal vertice esce fuori un Pdl con una nuova formazione e una Lega capace di ripensare i propri dogmi, almeno in parte. È un passo avanti, non una rivoluzione, ma lo registriamo e lo apprezziamo. La nomina di Angelino Alfano come segretario politico del partito si è dimostrata di grande importanza perché ha consentito al Pdl di giocare liberamente la partita del confronto con la Lega, di mettere sul tavolo proposte alternative, di liberare altre energie e personalità, di dare a Giulio Tremonti una gamma d’opzioni politiche e non solo tecniche, frutto del confronto tra culture diverse. Questa manovra restituisce ai partiti e al capo del governo la conduzione della politica economica. È giusto così, perché il popolo sovrano non vota i tecnocrati ma i politici. Da questo momento la manovra entra nella fase parlamentare e potrà essere emendata. E qui veniamo al ruolo dell’opposizione e agli appelli alla collaborazione fatti da Giorgio Napolitano. Il centrodestra ascolti quel che ha da proporre il centrosinistra, ma quest’ultimo esca dal terreno della critica a prescindere e si cali nel ruolo di forza alternativa di governo. Se non lo fa, con l’aria che tira, i guai che attraversa e la riorganizzazione di ruoli e strategia in corso nel Pdl, starà fuori dal governo anche al prossimo giro. Mario Sechi, Il Tempo, 30 agosto 2011
……….A commento delle prime notizie sul vertice di ieri tra Berlusconi e Bossi avevamo espresso un giudizio di attesa ma positivamente sorpreso per le intese raggiunte che hanno riequilibrato il rapporto tra PDL e Lega e riconfermato al PDL il ruolo di guida della maggioranza. Perciò non possiamo non condividere ciò che scrive Sechi e mostrarci, con lui, fiduciosi di una sterzata del governo verso misure mirate a bloccatre la crisi ma nello stesso tempo finalizzate a varare riforme strutturali e di principio. Ci attendiamo che giovedì prossimo il Consiglio dei Ministri vari il DSL costituzionale per l’abrogazione delle Provincie e per il dimezzamento dei parlamentari, provvedimento che costiuira la cartina di tornasole del vento nuvo che spira a destra. g.