TORITTO: FATTI PRIVATI E VIZI PUBBLICI
Pubblicato il 13 settembre, 2011 in Notizie locali | Nessun commento »
Qualche notte fa, ignoti vandali hanno tagliato una cinquantina di alberi d’ulivo in un terreno di proprietà della famiglia del consigliere comunale Geronimo Filippo, che è anche assessore alla polizia urbana. Non è la prima volta che accade, perché, ci dicono, è accaduto anche nel recente passato. Deplorevole e deprecabile gesto non perché compiuto ai danni del “politico” ma perchè compiuto. Purtroppo dalle nostre parti accade abbastanza spesso che le vendette vengano consumate nottetempo con sfregi che non esitiamo a condannare con forza. E, lo ripetiamo, non perché siano stati compiuti contro l’uno o contro l’altro, ma per il semplice fatto che siano stati compiuti. Sin qui la deplorazione contro gli ignoti vandali che però non ci esime dal deplorare anche il tentativo di trascinare a tutti i costi la questione in politica. Il fatto che il proprietario, o il di lui figlio, delle piante distrutte dalla furia vandalistica sia un politico, o, meglio, uno che fa il consigliere comunale ( perchè la politica è un’altra cosa …. è una cosa seria ) non è di per sé ragione per ritenere che la origine del gesto sia necessariamente di natura politica. Questa tesi, sostenuta dal corrispondente della Gazzetta senza prove di alcun genere, è quantomeno azzardata, sia perché nessun inquirente, per quanto ci risulta, ha indicato la pista politica, pur senza escluderla, giacchè in questi casi, come è ovvio, nessuna pista viene esclusa a priori, sia perché non sono state escluse piste di altra natura. Del resto, rilevato che l’attività del consigliere-assessore Geronimo viene svolta all’interno di un organismo collegiale nel quale lo stesso è parte per nulla determinante, se la tesi “politica” fosse fondata sarebbe necessario individuare quale grave e significativo atto amministrativo sia stato assunto di recente tale da determinare cotanta reazione dell’ autore del gesto vandalico e individuare il perché la medesima reazione non abbia investito gli altri componenti della giunta comunale. Sempre da parte del corrispondente della Gazzetta si è lasciato intendere che la ragione del gesto criminoso sarebbe da ricollegarsi all’arruolamento” di quattro vigili motociclisti di Bari chiamati a fare servizio di vigilanza sul territorio e come conseguenza delle contravvenzioni che costoro avrebbero elevato nel corso della loro attività. E questo sarebbe il grave e significativo atto amministrativo? Intanto, della suddetta iniziativa, ancorchè definibile positiva, hanno menato vanto, se così si può dire, il sindaco e il comandante della polizia municipale, in un articolo della Gazzetta del Mezzogiorno, e solo in un secondo articolo, all’indomani del primo, si è “elogiato” per l’iniziativa lo stesso Geronimo Filippo nella sua veste di assessore al “ramo”che comunque opera all’interno dell’organo collegiale, per cui è apparsa a tutti, la storia dei due articoli, una “guerra” interna alla maggioranza e alla giunta per attribuirsi i meriti di questa iniziativa di cui francamente dubitiamo che ci sia da elogiarsi o auto elogiarsi più di tanto. Quindi, a dirla tutta, prima di Geronimo Filippo, la reazione del vandalo, se motivata dalle contravvenzioni, avrebbe dovuto investire sindaco e comandante dei vigili urbani. In verità, Geronimo Filippo all’interno della Giunta e della maggioranza è una mina vagante e potrebbero testimoniarlo i tanti che raccolgono le sue continue intemerate contro sindaco e giunta, compreso qualche consigliere di minoranza sollecitato, anche di recente, a firmare una richiesta di convocazione straordinaria del consiglio comunale, da lui sponsorizzata alle spalle della maggioranza. Azioni, le une e l’ altra che non gli impediscono di continuare a far parte della Giunta, il cui capo, cioè l’altro Geronimo , conoscendo di che pesce si tratta, poco se ne impipa, anche perché gli basterebbe poco a ripetere con Geronimo Filippo quanto già fatto con l’ex vicesindaco Fasano che ancora piange sul suo defenestramento ( e relativa perdita della cospicua indennità). Orbene, ci pare che l’assessore alla polizia urbana, lo diciamo senza averne prova ma sulla scorta di quel che ci dicono del personaggio, capace per esempio di suscitare generale ilarità con l’abitudine di “vestire” la divisa di agente penitenziario in occasione delle manifestazioni istituzionali che Dio solo sa cosa c’entrino con il suo mestiere di agente penitenziario, sta tentando di “usare” l’atto vandalico del quale, deprecabilmente, è rimasto vittima, per trarne vantaggio politico. E anche in questo caso finendo per suscitare altrettanta generale ilarità. Perchè è arduo sostenere che basti qualche contravvenzione per scatenare una tale sproporzionata reazione …. salvo che non si sia trattato di una contravvenzione a comando, cioè pilotata. Ma non osiamo neppure immaginare che i vigili urbani motociclisti di Bari si possano essere prestati al ruolo di esecutori di azioni meno che commendevoli. Anche se, come diceva Andreotti, a pensar male si fa peccato, ma talvolta (solo talvolta!) la si coglie nel vero. g.