La copertina del pamphlet di Rizzo e Stella: Licenziare i padreterni, l'Italia tradita dalla Casta, Rizzoli editore, 9 euro.

Licenziare i padreterni” è il titolo dell’ultima  denuncia “politico-letteraria” di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella, i due giornalisti del Corriere della Sera, autori di altri bestseller sui costi della politica: La Casta. Così i politici politici italiani sono diventali intoccabili (2007), La Deriva. Perchè l’Italia rischia il naufragio (2008), Vandali. L’assalto alle bellezze d’Italia (2001). Sono anche autori di  tanti scoop giornalistici, come quello sulle Comunità Montane a livello del mare e di inchieste sugli scandali italiani degli ultimi 30 anni. Quest’ultimo pamphlet, appena arrivato nelle librerie è aggiornato all’agosto 2011 e certifica sino all’ultimo centesimo gli sprechi della politica, dai costi degli organi dello stato ai vitalizi d’oro della casta,  e i mancati tagli ai costi della stessa,  nonostante le tante promesse e i tanti impegni, solennemente assunti e puntualmente disattesi. Non a caso il  breve ma assai istruttivo pamphlet di Rizzo e Stella ha come sottotitolo “l’Italia tradita dalla Casta” ed è dedicato, provocatoriamente, “a tutti coloro che confondono i privilegi con la democrazia”. Il libro, edito come gli altri  di Rizzo e Stella, dalla Rizzoli, costa 9 euro e si legge tutto d’un fiato, sino all’ultimo rigo, anzi sino al’ultima pagina, un esilarante  “postscriptum”, troppo bello per non anticiparlo qui per gli amanti del genere . Eccolo.

Post-Scriptum. Telefonata:”Buongiorno, è la presidenza della Provincia di Bari. Stiamo organizzando un convegno sui costi della politica e il presidente Francesco Schittulli vorrebbe chiederle di partecipare. Glielo posso passare?”  “Prego” Drin…Drin…Drin….”Pronto, buongiorno, sono il presidente. Scusi un attimo che esco dalla sala operatoria così parliamo meglio. Eccomi. Scusi, sa, stavo per cominciare un intervento…..”. P.S…..Non  si era detto che le Provincie sono così indispensabili che chi le amministra non ha il tempo di respirare?”

Sin qui l’ironia di Stella e Rizzo che colgono nella perfomance telefonica di Schittuli una palese  contraddizione: fa chiamare dalla Presidenza della Provincia ma sta in sala operatoria. Delle due l’una, o ha detto una bugia chi ha chiamato,  oppure Schittulli sì è portato in sala operatoria la segretaria…. Chissà, poi, cosa direbbero Rizzo e Stella se sapessero che Schittulli,  che ha fatto suo, solo a parole,  il motto mussolinano “largo , pardon, lavoro, ai giovani” ha  affidato l’incarico di  suo portavoce pagato 70 mila euro l’anno ad un signore ultrasessantenne, pensionato d’oro dello Stato, preferendolo ad un dipendente della Provincia, oppure ad un giovane disoccupato. Un caso da inserire in un prossimo libro sulle furbizie della “casta” alla pugliese. g.