CONTRO LA FESTA PAGANA DI HALLOWEEN, CHIESE APERTE
Pubblicato il 31 ottobre, 2011 in Costume | Nessun commento »
Sembra ieri, ma è già passato un anno: purtroppo, torna la festa più idiota del calendario, questa nostra Halloween alle vongole che scimmiottiamo con sempre maggiore passione dalla tradizione americana. Prepariamoci: anche questa notte saremo circondati da un sacco di brava gente euforica e svalvolata, tendenzialmente ad altissima gradazione alcolica, senza chiedersi perché, senza alzare la testa, senza mai uscire dal branco.
Feste a tema, cene a tema, addobbi a tema, regali a tema: come un natale blasfemo, la ricorrenza pagana rende omaggio alle tenebre e alla morte, spacciandosi come vigilia di Ognissanti, ma sconfinando in molti casi direttamente nel rito satanico. Però alle nostre giovani mamme questo non interessa: come negare pure ai piccoli la festa che ormai tutti festeggiano? Carnevale è solo una volta all’anno, diamine: vogliamo almeno lasciare che i nostri bambini si divertano anche a fine ottobre, con i travestimenti macabri, i cappelli da strega e le zucche spettrali? Parentesi: la Consulta nazionale dell’agricoltura comunica che in questo ponte, per l’americanata de noantri, si consumerà un milione di zucche, quasi tutte sprecate sui davanzali. Che ci fa, a noi, la fame nel mondo?
Se non altro, quest’anno c’è una bella novità: in mezzo al marasma appecoronato, c’è qualcuno che prova a ribellarsi. Appuntamento a Venezia, già città d’arte, ma ormai a pieno titolo sede mondiale di tutti gli eccessi, di tutte le trasgressioni e purtroppo anche di tutti gli svacchi. Ovviamente anche stavolta sarà caos, però con l’eccezione: all’Halloween dello sballo, modaiola ed etilica, omaggio al vuoto e alla morte, si oppone un’altra soluzione. Contro la notte degli spiriti, la notte dello spirito. È l’idea piuttosto coraggiosa, perché c’è anche il serio rischio di finire a bagno nei canali, dell’Associazione Nuovi Orizzonti. I suoi missionari, preti e laici che lavorano da anni in varie zone d’Italia per evangelizzare da capo questo Paese confuso, si piazzeranno al centro della Laguna e proveranno a parlare d’altro: per esempio, di come tanti tra loro siano usciti dal buio di droghe e alcol guardando verso la semplice luce del messaggio, restituendo un senso all’esistenza. Niente di triste e di noioso, non è il caso: ci si vedrà per strada, all’angolo, dove capita. Sono previsti musiche e spettacolo del «Joymix Team», ma lì a fianco la chiesa di San Giovanni Elemosinario resterà aperta fino all’alba per chi volesse concedersi anche un quarto d’ora di confronto, di riflessione, fosse pure di preghiera.
Cambio di programma in Laguna: c’è vita e vita, nella notte di Halloween. C’è la solita vita notturna, spericolata e tossica, della festa a qualsiasi costo e a qualsiasi occasione. Ma stavolta c’è anche la vita ritrovata, che non si può sbattere via, che va gustata a cervello acceso e animo libero, magari chiudendo la nottata con quattro chiacchiere vere, guardandosi negli occhi, prima di tornare a casa.
Spiega don Giacomo Pavanello, un giovane prete non ancora trentenne che fa da coordinatore all’iniziativa: «In questa notte, Venezia ne vedrà di tutti i colori. Chi consapevolmente e chi senza porsi troppe domande, tutti cercheranno di esorcizzare la morte cercando il divertimento sfrenato. Noi proponiamo il divertimento dell’anima. Questa resta una festa pagana, è bene la gente lo sappia. Nel tempo, l’Occidente ha saputo farne anche un grande business mondiale. Ma non tutti hanno voglia di adeguarsi: può essere l’occasione per ribellarsi. È la notte dei santi, non è la notte di satana».
Sembra utile far notare al saggio sacerdote che potrebbe risultare anche rischioso, andare contromano in una notte del genere. Sorriso ghandiano, don Giacomo non si nasconde la realtà: «Siamo qui da qualche giorno. Ci siamo imbattuti varie volte in giovani diciamo allegri. Sono in branco, il che li fa sentire ancora più forti. Ci bestemmiano in faccia, si mostrano aggressivi. Sì, il rischio che la nostra Halloween diventi difficile esiste. Ma noi siamo qui per correre un altro rischio: qualcuno, fosse uno solo, può anche decidere di cambiare vita, ritrovandola proprio nella notte della morte».
In una notte così, nella notte più cretina dell’anno, bisogna solo tifare per l’altra Halloween: quella di don Giacomo e dei suoi temerari. Anch’essi vogliono accendere zucche vuote, ma non è uno scherzetto. Cristiano Gatti, 31 ottobre 2011
Feste a tema, cene a tema, addobbi a tema, regali a tema: come un natale blasfemo, la ricorrenza pagana rende omaggio alle tenebre e alla morte, spacciandosi come vigilia di Ognissanti, ma sconfinando in molti casi direttamente nel rito satanico. Però alle nostre giovani mamme questo non interessa: come negare pure ai piccoli la festa che ormai tutti festeggiano? Carnevale è solo una volta all’anno, diamine: vogliamo almeno lasciare che i nostri bambini si divertano anche a fine ottobre, con i travestimenti macabri, i cappelli da strega e le zucche spettrali? Parentesi: la Consulta nazionale dell’agricoltura comunica che in questo ponte, per l’americanata de noantri, si consumerà un milione di zucche, quasi tutte sprecate sui davanzali. Che ci fa, a noi, la fame nel mondo?
Se non altro, quest’anno c’è una bella novità: in mezzo al marasma appecoronato, c’è qualcuno che prova a ribellarsi. Appuntamento a Venezia, già città d’arte, ma ormai a pieno titolo sede mondiale di tutti gli eccessi, di tutte le trasgressioni e purtroppo anche di tutti gli svacchi. Ovviamente anche stavolta sarà caos, però con l’eccezione: all’Halloween dello sballo, modaiola ed etilica, omaggio al vuoto e alla morte, si oppone un’altra soluzione. Contro la notte degli spiriti, la notte dello spirito. È l’idea piuttosto coraggiosa, perché c’è anche il serio rischio di finire a bagno nei canali, dell’Associazione Nuovi Orizzonti. I suoi missionari, preti e laici che lavorano da anni in varie zone d’Italia per evangelizzare da capo questo Paese confuso, si piazzeranno al centro della Laguna e proveranno a parlare d’altro: per esempio, di come tanti tra loro siano usciti dal buio di droghe e alcol guardando verso la semplice luce del messaggio, restituendo un senso all’esistenza. Niente di triste e di noioso, non è il caso: ci si vedrà per strada, all’angolo, dove capita. Sono previsti musiche e spettacolo del «Joymix Team», ma lì a fianco la chiesa di San Giovanni Elemosinario resterà aperta fino all’alba per chi volesse concedersi anche un quarto d’ora di confronto, di riflessione, fosse pure di preghiera.
Cambio di programma in Laguna: c’è vita e vita, nella notte di Halloween. C’è la solita vita notturna, spericolata e tossica, della festa a qualsiasi costo e a qualsiasi occasione. Ma stavolta c’è anche la vita ritrovata, che non si può sbattere via, che va gustata a cervello acceso e animo libero, magari chiudendo la nottata con quattro chiacchiere vere, guardandosi negli occhi, prima di tornare a casa.
Spiega don Giacomo Pavanello, un giovane prete non ancora trentenne che fa da coordinatore all’iniziativa: «In questa notte, Venezia ne vedrà di tutti i colori. Chi consapevolmente e chi senza porsi troppe domande, tutti cercheranno di esorcizzare la morte cercando il divertimento sfrenato. Noi proponiamo il divertimento dell’anima. Questa resta una festa pagana, è bene la gente lo sappia. Nel tempo, l’Occidente ha saputo farne anche un grande business mondiale. Ma non tutti hanno voglia di adeguarsi: può essere l’occasione per ribellarsi. È la notte dei santi, non è la notte di satana».
Sembra utile far notare al saggio sacerdote che potrebbe risultare anche rischioso, andare contromano in una notte del genere. Sorriso ghandiano, don Giacomo non si nasconde la realtà: «Siamo qui da qualche giorno. Ci siamo imbattuti varie volte in giovani diciamo allegri. Sono in branco, il che li fa sentire ancora più forti. Ci bestemmiano in faccia, si mostrano aggressivi. Sì, il rischio che la nostra Halloween diventi difficile esiste. Ma noi siamo qui per correre un altro rischio: qualcuno, fosse uno solo, può anche decidere di cambiare vita, ritrovandola proprio nella notte della morte».
In una notte così, nella notte più cretina dell’anno, bisogna solo tifare per l’altra Halloween: quella di don Giacomo e dei suoi temerari. Anch’essi vogliono accendere zucche vuote, ma non è uno scherzetto. Cristiano Gatti, 31 ottobre 2011