OGGI GIU’ LE BORSE, COMPRESA MILANO. SCHIZZA A QUOTA 500 LO SPREAD BTP. E’ GIA’ FINITO L’EFFETTO MONTI?
Pubblicato il 14 novembre, 2011 in Economia, Politica | Nessun commento »
Le borse europee aprono la giornata in grande spolvero, sull’onda delle asiatiche e degli Stati Uniti. Rallentano poi notevolmente, passando in negativo. Anche Piazza Affari chiude in negativo, con lo spread in risalita che raggiunte i 590 punti.
La vivacità iniziale mostrata dalla borsa milanese, a +1,3% in apertura, durante la giornata viene limitata verso il basso, scendendo prima all’1%, poi raggiungendo lo 0,39% relativamente all’Ftse Mib e virando infine in negativo, fino a chiudere sotto dell’1,99%, con 15.464 punti. L’Ftse All-Share lascia invece l’1,75% a 16.243,9 punti. Il grafico negativo riguarda anche lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con l’asta sui Btp a 5 anni che evidenzia rendimenti record, del 6,29%.
In chiusura lo spread rimane in aerea 490 punti, in netta salita rispetto a questa mattina, quando la quota era ferma a 456 punti base.
In rialzo erano partiti anche i mercati europei, per poi rallentare, avvicinandosi al pareggio e scendendo infine sotto lo 0. In chiusura Londra segna -0,47% a 5.519 punti, Francoforte -1,19% a 5.985, Parigi -1,28% a 3.108 e Amsterdam -1,36% a 296.
A farne le spese sulla piazza milanese soprattutto le banche, con Unicredit in caduta di oltre il 6% dopo i conti e l’annuncio dell’aumento di capitale; in rosso industriali ed energia, flessioni per Mediaset e i titoli del settore finanziario. Male Campari dopo la trimestrale.
I titolo Unicredit, dopo una partenza molto positiva, hanno ridotto i propri guadagni, finendo sotto del 6%. La percentuale di perdita è comunque diminuita dopo l’annuncio, da parte di Unicredit, del via libera a un aumento di capitale di 7,5 miliardi, secondo indiscrezioni proposto ieri dal comitato permanente strategico della banca al cda e l’approvazione del piano industrale 2012-2016.
Il titolo aveva perso nell’ultimo periodo circa il 20%.
Dopo un inizio di giornata con lo spread tra i titoli di Stato italiani e i Bund tedeschi assestato e quasi stabile, intorno ai 456 punti, si assiste a una crescita notevole, che raggiunge quasi i 500 punti base. I rendimenti dei Btp decennali hanno nuovamente superato la soglia critica di 6,5 punti percentuali, dopo che stamattina erano scesi fino al 6,33 per cento, secondo aluni per una prima reazione all’incarico conferito a Mario Monti. Il calo non ha però tenuto a lungo e, già nel pomeriggio, i tassi sono risaliti.
I tentativi di attenuare la pressione sui titoli di Stato hanno portato la tensione dei mercati sulla Spagna. Anche il rendimento dei titoli spagnoli ha subito un nuovo aumento. Il differenziale dei titoli di Stato spagnoli ha portato lo spread con i titoli tedeschi a un nuovo record, 422 punti base, con un rendimento oltre il 6,02 per cento sui titoli a dieci anni. A salire anche lo spread relativo ai titoli francersi, che tocca quota 165 punti.
E sull’andamento dei mercati arriva anche il parere di Olli Rehn. Il commissario agli affari economici, contraddicendo quanti vedevano in Monti e in generale nei “tecnici”, vista anche la situazione greca, la panacea per la situazione delle borse, ha ricordato che a cambiare la diagnosi sull’economia italiana non basterà la creazione di un nuovo governo.