MONTI AL SENATO: PATRIMONIALE, REINTRODUZIONE DELL’ICI SULLA PRIMA CASA, AUMENTO DELL’ETA’ PENSIONABILE,
Pubblicato il 17 novembre, 2011 in Politica | Nessun commento »
E’ in corso al Senato il dibattito sulle dichiarazioni programmatiche rese dal neo presidente del Consiglio, Monti. Dichiarazioni che sono state giudicate subito modeste e quasi ovvie, senza alcun volo che tutti si sarebbero aspettati vista l’aureola di supereroe che a Monti è stata affibbiata da tutti coloro che ne hanno propiziato l’avvento a Palzza Chigi. Gli stessi che hanno salutato come effetto Monti la modesta ripresa della Borsa di Milano – un più 0,60 – dopo un avvio al cardiplasma delle prime ore del mattino e sempre come effetto Monti il calo dello spread dei BTP italiani a quota 500 dopo che aveva toccato nella mattinata la vetta dei 530. Ma l’effetto Monti, quello che ci si sarebbe aspettato, cioè una ripresa vertiginosa della Borsa e un calo altrettanto vertiginoso dello spread non c’è stato per la semplice ragione che così come non era colpa di Berlusconi l’imperversare della speculazione, altrettanto l’avvento di Monti non poteva essere e non è stato salvifico. Del resto in queste ore la speculazione internazionale che non ha tessere di aprtito e fede politica sta aggredendo la Spagna e la Francia di quel trombone di stato che è Sarkozy, uno dei due, insieme alla Merkel che stanno giocando col fuoco e che rischiamo di far saltare il banco dell’euro e con l’euro l’Europa. Tornando a Monti ciò che di nuovo ha detto non suona come musica alle orecchie degli italiani: vuole introdurre la patrimoniale, cioè una tassa sui patrimoni mobili ed immobili degli italiani, reintrodurre la tassa più odiata degli italiani, cioè l’ICI sulla prima casa la cui esenzione è stata definita dal ricchissimo sen. Monti una anomalia del sistema contributivo italiano, vuole toccare pesantemetne le pensioni. Complimenti al sen. Monti che nel frattempo si appresta ad aggiungere ale sue già cospicue entrate mensili i 25 mila euro anche questi mensili che gli derivano dal nuovo status. Tutto ciò, al di là delle dichiarazioni entusiastiche del Terzo Polo, lascia interdetti i grandi partiti, che chi per una ragione, chi per l’altra, sarebbero chiamati a pagare il conto di quella che si appalesa come una feroce mazzata sugli italiani. Non crediamo che avrà vita lunga questo governo di ricchi oligarchi, ad iniziare dall’ex ad di Banca Intesa, Passera, che ci pare il miglior simbolo di questa incredibile stagione istituzionale del nostro Paese durante la quale, sospese le istituzioni democratiche, commissariato il Parlamento da Re Giorgio 1°, si sono issati sugli scranni del potere professori con la fama – fortemente dubbia - di super esperti dell’economia applicata alla politica. Ma la politica, per fare il verso ad un mai dimenticato Amico, è un’altra cosa. g.