Riceviamo e pubblichiamo una lettera opinione di un nostro visitatore. Eccola.

QUEL PROVVEDIMENTO CHE NON TI ASPETTI

A dire il vero, percorrendo la ex statale 96, dove da anni fanno bella mostra, grandi, scoloriti, tristi cartelloni dei sogni (TORITTO 2, ZONA ARTIGIANALE, ZONA INDUSTRIALE), il dubbio che qualcosa non funzioni, affiora. Per esempio il PRG.

Qualche giorno fa, il Responsabile del settore Urbanistica ha assunto una determinazione che non lascia presagire nulla di buono.

Vediamo di cosa si tratta.

Nel 2002, viene approvato il PRG.

Nel 2004 entra in vigore il Piano di Assetto Idrogeologico che di fatto blocca l’attuazione del PRG (per la verità ancora fermo ai blocchi di partenza).

Trascorrono 3 anni.

Nel 2007, a febbraio, il sindaco annuncia che il PRG non va e va modificato: a novembre dello stesso anno   l’amministrazione affida al responsabile del settore Urbanistica ing. Nicola Crocitto, l’incarico di redigere una variante al PRG che tenesse conto del PAI.

Trascorrono 2 anni.

Nel 2009, l’amministrazione incarica una società di Foggia di offrire supporto all’ing. Crocitto nella redazione di questa variante.

Trascorre un anno. A novembre del 2010 il sindaco convoca una conferenza cittadina e informa che la variante è pronta: a gennaio (2011) sarà adottata dal consiglio comunale, entro l’annno (2011) sarà definitivamente approvata.

Trascorre un altro anno.

In questi giorni la società incaricata di supportare l’ing. Crocitto chiede ed ottiene di recedere dal contratto di consulenza e servizi.

E la variante al PRG?

Ad oggi ancora nulla di concreto, solo “elaborati bozza” che i cittadini non conoscono (e la pianificazione partecipata?!) prodotti, pare, dalla società di Foggia la quale incassa poco più di 20.000 euro  ed inspiegabilmente abbandona l’ing. Crocitto nel momento più delicato.

Sin qui i fatti.

Ci asteniamo da qualsiasi commento sull’operato delle amministrazioni Geronimo che hanno più volte dichiarato pubblicamente che la variante al PRG era lì lì per venire alla luce (dal 2007 sono ormai trascorsi 5 anni).

Non possiamo però non ricordare a noi stessi che il conto di questa inerzia lo stanno pagando: le imprese edili, gli idraulici, i falegnami, i fabbri, gli elettricisti, i tecnici, i commercianti, i proprietari dei suoli edificabili e, di conseguenza, praticamente tutti noi, sfortunati abitanti di questo paese.

….Sin qui la lettera del nostro visitatore. Aggiungiamo di nostro una domanda, anzi due. Cosa si attende? Si attende che qualche “miracolo” sblocchi la gettata di cubature del progetto “Toritto2″ cosicchè definitivamente saranno state vanificate le attese dei proprietari dei suoli che da anni pagano l’ICI senza poter costruire? A proposito, è vero che gli acquirenti dei suoli di Toritto2, di cui si conoscono nomi e cognomi, dal 2008 ancora non sono stati accertati nel ruolo dell’ICI e quindi di fatto l’evadono? g.