Augusto Minzolini Augusto Minzolini non è più il direttore del Tg1. Il CdA della Rai lo ha rimosso dall’incarico, su proposta del direttore generale Lorenza Lei formulata in base a quanto previsto dalla legge n. 97 del marzo 2001 relativa a dipendenti di aziende non solo della pubblica amministrazione ma anche a prevalente partecipazione pubblica nel momento in cui sullo stesso soggetto pende un giudizio della magistratura penale. A favore della rimozione di Minzolini hanno votato quattro consiglieri, mentre quattro hanno votato contro e uno si è astenuto. La proposta è passata perché in caso di parità il voto del presidente vale doppio, e in questo caso Paolo Garimberti ha votato a favore della rimozione, come del resto aveva preannunciato nei giorni scorsi. Adesso toccherà al direttore generale proporre a Minzolini un nuovo incarico, di peso equivalente a quello da cui è stato rimosso. Con ogni probabilità gli sarà proposta una destinazione all’estero, in un ufficio di corrispondenza di primissimo piano. Fermo restando che lo stesso Minzolini non decida di ricorrere al magistrato del lavoro per il reintegro qualora ritenesse inadeguato il nuovo incarico. Lo scontro in CdA è stato tutto sulla interpretazione dell’articolo 3 della legge 97/2001, che secondo i legali consultati dalla Rai equiparano il lavoro privato al pubblico impiego e la legge è pertanto applicabile anche all’azienda di viale Mazzini non in quanto essa appartenente alla pubblica amministrazione ma perche’ caratterizzata da prevalente partecipazione pubblica. Al contrario, i consiglieri che hanno votato per il no alla rimozione ritengono non applicabile alla Rai questa legge.

Alberto Maccari direttore ad interim del Tg1, e a tempo, fino al 31 gennaio. Augusto Minzolini trasferito, alle dipendenze del Direttore generale. La delibera proposta dal Dg, Lorenza Lei, è stata approvata oggi in Cda Rai dove alla fine ci sono state due votazioni distinte: quella sulla nomina di Maccari, passata con cinque voti a favore (Gorla, Petroni, Bianchi Clerici, Rositani, Verro e il Presidente Garimberti), tre contrari (Rizzo Nervo, De Laurentiis, Petroni) e un astenuto (Van Straten); quella sul trasferimento, passata in parità con il voto del Presidente che in questo caso vale doppio: contrari Verro, Rositani, Bianchi Clerici, Petroni, favorevoli Rizzo Nervo, Van Straten, Gorla, e Garimberti con un voto che appunto, in caso di parità, pesa doppio. De Laurentiis è uscito.Il Tempo, 13 dicembre 2011

………….Il siluramento di Minzolini dalla direzione del TG1 induce a tre considerazioni. La prima. La signora Lei, direttore generale della RAI grazie al centrodestra, proponendo e ottenendo il siluramento di Minzolini, non fa nulla di nuovo, solo si riposiziona visto il vento nuovo  che spira dalle parti della politica e lei va dove va il vento. La seconda. Il siluramento di Minzolini, proposto dal direttore generale, non sarebbe stato possibile se non ci fosse stato il voto di un consigliere di centrodestra passato al nemico. Anche lui si sta riposizionando? E’ probabile e ciò conferma che il centrodestra, tra le altre, sbaglia le nomine tanto che uno nominato dal centrodestra fa fuori un “campione” berlusconiano. La terza. Il defenestramento di Minzolini conferma la massima giolittina secondo la quale “le leggi per gli amici si interpretano e ai nemici si applicano”. Di chi sia nemico Minzolini è noto a tutti, Minzolini è, lo abbiamo già dtto, un berlusconiano di ferro e a lui le leggi non solo si applicano senza interpretarle, ma si contravviene a fondamentale e costituzionale principio secondo il quale il cittadino è innocente sino a sentenza passata in giudicato. Minzolini è stato solo rinviato a giudizio e quindi dovrà essere vagliato in primo, secondo e terzo grado, dalla Magistratura giudicante, che è altra cosa rispetto alla magistratura inquirente,  così come prevede il nostro ordinamento giuridico. E’ possibile che già nell primo grado di giudizio egli sia riconosciuto innocente ma intanto la frettolosa Lei lo ha già giudicato per proprio conto, e interesse, e lo ha silurato, facendo gli interessi degli avversari della parte politica a cui fa riferimento Minzolini. Certo, v’è una norma legilsativa che, forse,  consente la rimozione dei dipendenti pubblici anche in presenza del solo rinvio a giudizio. Intanto secondo ben 4 consiglieri della RAI la norma non è applicabile ai dipendenti RAI e poi, ed è quel che più conta, quante volte è stata applicata questa norma nei confronti di dipednenti pubblici – una marea – che sono stati rinviati a giudizio e prima che fossero stati condannati definitivamente? Di certo, e scommetteremmo la super pensione di dieci anni del superMario (dai 6 ai 7 milioni di euro!) mai sarebbe stata applicata se Minzolini fosse stato riferimento di Bersani. E  questa è l’ultima definitiva  diversità tra destra e sinistra, dove la destra non sa difendee i suoi uomini e la sinistra lo fa fino all’ultimo respiro. g.